martedì 7 dicembre 2010

giovedì 11 novembre 2010

Sostegno a chi non lavora

Siena, 26 ottobre 2010 - 3M/2010 OGGETTO: Mozione “Sostegno al reddito”. Premesso che: la Provincia di Siena ha assunto la crisi come elemento prioritario dell’azione programmatica e di governo condiviso tar tutte le forze politiche indipendentemente dalla loro collocazione, il tutto sancito anche attraverso due assise straordinarie e monotematiche del Consiglio Provinciale convocate nell’ottobre e Novembre 2009; la Deliberazione della Giunta Provinciale del 1 giugno 2010 n. 151 “Fondazione MPS Bando straordinario 2010- Accettazione contributi” conferma tale impegno; la Deliberazione della Giunta Provinciale n. 160 del 08.06.10 ha per titolo “Approvazioni indirizzi per l’attivazione delle azioni progettuali finalizzate all’erogazione degli interventi di sostegno, integrazione al reddito, azioni di riqualificazione professionale e borse lavoro per favorire l’inserimento di lavoratori che hanno perso l’occupazione per crisi aziendali o occupazionali”; viene concesso, quindi un contributo straordinario di € 400,00 netti mensili nella misura massima di 2.400,00 euro netti complessivi nelle annualità 2009, 2010 e 2011 ai disoccupati che si trovano nelle seguenti condizioni: a) avere un’anzianità lavorativa di almeno 90 gg. oppure aver maturato un’anzianità lavorativa di almeno 150 giorni complessivi, anche per effetto di piu’ contratti di lavoro non continuativi e con datori di lavoro diversi presso azienda/ente in cui ha prestato la propria attività lavorativa di cui al punto precedente con unità produttive e/o operative ubicate in Toscana; b) non avere richiesto e di non essere beneficiario di altri contribuiti pubblici o di ammortizzatori sociali* in forza di similari provvedimenti pubblici adottati dal governo centrale e/o da altre amministrazioni pubbliche locali durante i periodi di disoccupazione per i quali si richiede il sostegno al reddito; c) non avere richiesto o essere stato beneficiario di contributi pubblici similari. Rilevato che: la Regione Toscana con la Legge Regionale 69 del 2008, art. 6 ter fra le misure di sostegno prevede di designare un contributo pari a 1.650,00 alle seguenti categorie di lavoratori: 1. residenti in Toscana; 2. provenienti da imprese/studi professionali con unità produttive o operative ubicate in Toscana; 3. la cui soglia di reddito riferito all’anno 2008 ed accertato secondo la normativa in materia di Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) sia di ammontare non superiore a 12.500,00 euro la certificazione ISEE è rilasciata dal CAF o dall’INPS; 4. Di aver maturato un’anzianità lavorativa di almeno 180 giorni complessivi, anche per effetto di più contratti non continuativi e con datori di lavoro diversi, e di trovarsi in una delle seguenti condizioni, con riferimento al periodo intercorrente gli ultimi due anni: a) Lavoratore a tempo indeterminato licenziato (escluso licenziamento per giusta causa, giustificato motivo soggettivo, per mancato superamento del periodo di prova, per superamento del periodo di comporto e le dimissioni volontarie non connesse a causa di crisi aziendale); b) itolare di contratto di collaborazione a progetto, di cui all’art. 61 e seguenti del D.Lgs. n. 276/2003, con contratto risolto per assoggettamento del committente a procedura concorsuale, per cessazione dell’attività, o per riduzione dell’organico aziendale dovuta alla situazione di crisi; c) Lavoratore a tempo determinato, proveniente da azienda assoggettata a procedura concorsuale, che ha cessato l’attività ovvero ha attuato una riduzione dell’organico aziendale dovuta alla situazione di crisi, al quale sia stato risolto* il contratto prima della scadenza naturale del termine (escluso licenziamento per giusta causa, giustificato motivo soggettivo, per mancato superamento del periodo di prova, per superamento del periodo di comporto e le dimissioni volontarie non connesse a causa di crisi aziendale); d) che siano iscritti, per la tipologia 1) da almeno 3 mesi alle liste di disoccupazione presso i Centri per l’Impiego o che, per le tipologie 2) e che risultino non occupati per almeno tre mesi e non beneficino di interventi di sostegno al reddito derivanti da ammortizzatori sociali in normativa vigente o in deroga; e) che abbiano sottoscritto con il Centro per l’Impiego il patto di servizio integrato, di cui all’art. 14 comma 3 del Regolamento regionale, emanato con D.P.G.R. 4.2.2004 n. 7/R, con il quale il disoccupato si impegna a svolgere le azioni concordate nel piano di azione individuale; f) che non abbiano richiesto o non siano beneficiari di similari provvedimenti pubblici adottati dal governo centrale e/o da altre amministrazioni pubbliche locali (Province e Comuni). In caso di erogazioni pubbliche comunque l’importo del contributo regionale è pari alla differenza tra l’importo del contributo regionale e quanto già percepito. Rilevato che Esistono altre forme di ammortizzatori sociali riconosciuti dal governo nazionale, quali: 1. L’ indenntià di disoccupazione e cioè un’indennità nella misura del 60% della retribuzione media lorda dei sei mesi, al 50% per i due mesi seguenti e al 40% per i restanti. L’indennità viene corrisposta per 30 giorni al mese (indipendentemente dal fatto che il mese sia di 30 o 31 giorni) ad eccezione del mese di febbraio, per il quale viene corrisposta per l’esatto numero di giorni (28 o 29). A coloro che, anche per un solo giorno, percepiscono l’indennità di disoccupazione nel periodo compreso tra il 18 e il 24 dicembre, è corrisposto, oltre all’indennità normalmente spettante, un assegno speciale pari a 6 giorni di indennità (cosiddetta gratifica natalizia). L’indennità viene riconosciuta per un periodo di otto mesi massimo ai lavoratori disoccupati ossia che non devono svolgere alcun tipo di attività lavorativa, né autonoma né subordinata né parasubordinata e che hanno maturato i seguenti requisiti: - aver rilasciato al Centro per l’impiego, competente per territorio, la dichiarazione di immediata disponibilità sia a svolgere un’attività lavorativa sia a seguire il percorso proposto per la ricerca di una nuova occupazione; - avere svolto un’attività lavorativa, con il relativo versamento del contributo per la disoccupazione, almeno due anni prima del licenziamento; - avere almeno un anno di contribuzione (equivalente a 52 contributi settimanali) nei due anni che precedono la data di cessazione del rapporto di lavoro; - essere in possesso della capacità lavorativa, sia pure residua (non avere cioè in corso malattie che provochino la temporanea inabilità al lavoro). In caso contrario, l’indennità sarà erogata a partire dal momento del recupero della capacità lavorativa, sempre che permanga lo stato di disoccupazione. 2. Indennità di disoccupazione con i requisiti ridotti e cioè un’indennità di pari al 35 % della retribuzione per i primi 120 giorni e al 40 % per i successivi giorni, fino a un massimo di 180 giornate e comunque non superiore alla differenza tra il numero 360, diminuito delle giornate di trattamento di disoccupazione eventualmente goduto, e quello delle giornate di lavoro prestate. Per giornata effettivamente lavorata si intende il giorno di calendario in cui si è svolta attività lavorativa subordinata, indipendentemente dalla durata e dalla retribuzione percepita. In caso di orario settimanale articolato su cinque giorni lavorativi, si considera il sesto giorno come effettivamente lavorato. Per ottenere l’indennità occorre: - essere assicurati da almeno 2 anni e aver versato almeno un contributo prima del biennio precedente la domanda; - avere svolto lavoro dipendente per almeno 78 giorni di calendario nel periodo di riferimento. Vanno considerate non solo le giornate effettivamente lavorate ma anche quelle comunque interne ad un rapporto di lavoro e per le quali sussiste l’obbligo di contribuzione (le giornate indennizzate a titolo di malattia, maternità ecc.) Sono, invece, escluse le assenze a titolo personale (scioperi, congedi non retribuiti ecc.). Considerato quindi: che il numero dei destinatari delle misure aggiuntive richiamate in premessa ed erogate dalla Provincia, alla luce delle indennità erogati da altri Enti e di sopra richiamati, risulta esiguo; che pertanto tutti gli inoccupati ed i disoccupati che non si trovano nelle condizioni suddette sono completamente esclusi da qualsiasi tipo di ammortizzatore sociale; che purtroppo il Governo italiano da una parte e la Regione Toscana dall’altra non hanno introdotto redditi di cittadinanza; che in sostanza nel nostro paese che si vanta di essere fra i sette più ricchi e civilizzati paesi del mondo esistono persone che vivono al disotto della soglia della sopravvivenza in quanto non percepiscono nessun tipo di reddito; il Consiglio Provinciale impegna il Presidente e la Giunta - ad aprire sia i termini che le modalità del bando straordinario a tutti i disoccupati e gli inoccupati esclusi da qualsiasi forma di ammortizzatore sociale; - a reperire risorse aggiuntive a quelle assegnate al bando straordinario 2010; - a coinvolgere i comuni, i sindacati e le istituzioni preposte al fine di individuare forme e modalità di interventi finalizzati all’effettiva necessità sociale; - a costituire un fondo di solidarietà aperto al contributo di tutti i cittadini ed in particolare di quelli che percepiscono uno stipendio od altra forma equiparata tale superiore a 3.000 euro mensili.

Materiali per il prossimo consiglio

Interrogazione n. 4/2010 Al Presidente della Provincia di Siena Oggetto: Interrogazione consiliare a risposta orale e scritta inerente la società Nova E srl. Appreso dalla stampa della costituzione di una nuova società promossa da Siena Ambiente SpA e da Intesa SpA denominata Nova E srl, la quale avrà l’obiettivo di dare impulso alla green economy nel settore delle energie rinnovabili. Considerato che la Provincia di Siena è direttamente interessata in quanto detiene la quota maggioritaria degli Enti Pubblici partecipanti in Siena Ambiente e precisamente il 16,19% e considerato, altresì, che il Gruppo Intesa è partecipato da Terre Cablate, dove la Provincia detiene il 18% delle quote azionarie. Si interroga il Presidente della Provincia: - come mai per l’obiettivo suddetto non si è ricorso alle società esistenti? - come mai si è ricorso alla forma di società finanziaria denominata Holding e quindi esposta ai mercati finanziari? - come mai le società operative generate Sinergie, 80% Nova E e 20% Moncada Energy (che produce direttamente pannelli fotovoltaici ad Agrigento ed è partecipata da Capital service ) E.S.CO.-SI (che si occupa di installazione) 66% Nova e il resto ai consorzi senesi (Ceis 14% Citis 14% Eacos 6%), non hanno fatto riferimento alle Holding (Siena Ambiente e/o Intesa) esistenti? - Come mai la produzione che dovrà toccare i 35 MegaWatt entro il 2015, per coprire le esigenze di 40.000 abitanti, è prevista solo in Sicilia? - come mai non si è finalizzata l’attenzione sulle necessità di incrementare l’occupazione e la produzione di energia del nostro territorio, considerato che le holding generatrici sono di esclusivo interesse pubblico del territorio senese? - da quale organismo provinciale è stato deliberato l’obiettivo strategico su cui si colloca la nascita della suddetta Holding? - quale sarà la composizione societaria? - quale sarà e come sarà composto l’organo di gestione? Interrogazione n. 5/2010 Al Presidente della Provincia di Siena Oggetto: Interrogazione consiliare a risposta orale e scritta inerente la rotatoria della SP146 nel centro urbano di Chianciano Terme. Vista la DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del 18 SETTEMBRE 2007 N. 186 avente per oggetto l’approvazione del progetto preliminare per la “realizzazione di una rotatoria lungo la S.P. 146“ di Chianciano” al Km. 16+000 circa, nel centro di Chianciano Terme. Dove, nella stessa delibera, si indicava che le analisi delle esigenze di mobilità veicolare inducevano alla necessità della sostituzione dell’incrocio attuale con una rotatoria di tipo circolare. L’attuale intersezione, infatti, non permette di effettuare tutte le manovre di interscambio fra le strade concomitanti. Il Progetto richiedeva la somma di € 656.000,00 composta da € 640.000,00 per opere stradali e impianti € 16.000,00 Oneri per la sicurezza, a questo si aggiungevano € 131.200,00 per l’IVA, € 4.198,40 di accantonamento art. 92 D.L.vo 163/2006, € 120.000,00 Spese tecniche, geologiche, sicurezza, prove geognostiche, IVA compresa, € 19.680,00 in Fondo per accordi bonari, € 9.901,60 Imprevisti, espropri, occupazioni e quindi un costo TOTALE dell’INTERVENTO pari a € 940.980,00 Dato atto che il comune di Chianciano aveva già espresso parere favorevole DATO ATTO, ALTRESI’ CHE la Giunta provinciale in delibera aveva già individuato una somma a disposizione pari a € 284.980,00 Considerato che la Giunta si era impegnata a proporre al Consiglio Provinciale di inserire l’intervento fra quelli dell’elenco del Programma Triennale dei Lavori Pubblici anni 2008-2009-2010; Considerato che la Giunta comunale per ovviare alle problematiche del traffico è ricorsa ad una modulazione alternativa della viabilità che sta creando dversi problemi di mobilità soprattutto al Trasporto Pubblico che a causa dei nuovi percorsi ha visto un aumento dei Km percorsi sia per l’urbano che per l’Interurbano ed un contestuale peggioramento del servizio sia in termini di corse che di disagio per i mezzi che sono costretti a percorrere tratti alternativi disagiati a causa delle pessime condizioni delle strade dovute ai dislivelli altimetrici ed allo stesso fondo stradale; Considerato che l’opera è inserita nell’elenco degli impegni di cui al programma triennale per l’anno 2011 Si chiede di sapere: - come mai si è registrato un ritardo così considerevole rispetto a quanto previsto nella delibera di giunta del 2007? - Qual’è stato l’iter procedurale seguito dopo la Delibera 186 in avanti? - Se la realizzazione dell’opera è tutt’ora nell’interesse dell’Amministrazione provinciale e di quella comunale? Antonio Falcone

mercoledì 10 novembre 2010

Mozione 2M/2010“Noppaw Campaign (NObel Peace Prize for African Women)”

Premesso che - Il ruolo attivo delle donne ha una portata vastissima nei paesi in via di sviluppo nei diversi settori dell’azione economica, politica e sociale, ad esempio nel credito e nelle attività economiche rurali; - Sono le donne in Africa che reggono l’economia familiare nello svolgimento di quell’attività,soprattutto di economia informale, che permette ogni giorno, anche in situazioni di emergenza, il riprodursi del miracolo della sopravvivenza. - Le donne da decenni sono protagoniste nella microfinanza: dalle storiche tontine dell’Africa occidentale, fino alle forme più elaborate di microcredito in tutte le parti del continente; - Le donne africane stanno svolgendo un ruolo sempre crescente nella definizione e nella ricerca di forme autoctone di sviluppo economico e sociale, attraverso l’organizzazione capillare delle attività economiche e sociali nei villaggi. - Le donne in Africa stanno svolgendo un ruolo sempre crescente nella difesa della salute, soprattutto contro il morbo dell’HIV e della malaria. Sono loro che svolgono spesso formazione sanitaria nei villaggi. Sono i gruppi organizzati di donne che si stanno impegnando contro pratiche tradizionali dell’infibulazione e della mutilazione genitale. - Sono le donne africane, infine, che riescono a organizzarsi per lottare per la pace e a mantenere la vita anche nelle situazioni più tragiche, in un impegno politico spesso capillare e non riconosciuto. Molto spesso con il rischio di subire violenza e sopraffazione. - L’Africa oggi può sperare nel proprio futuro soprattutto a partire dalle donne comuni, quelle che vivono nei villaggi o nelle grandi città, in situazioni spesso di emergenza, e di cui le donne che sono emerse, sia nella politica; Rilevato che: - In occasione dell'Assemblea nazionale degli Enti Locali per e con l'Africa, diverse associazioni hanno lanciato una campagna perché venga attribuito il Premio Nobel per la Pace alle donne africane; - Questa proposta nasce a partire dalla constatazione del ruolo crescente che le donne africane hanno acquisito nella vita quotidiana dell’Africa, tanto da essere definite “la spina dorsale del continente africano”; Considerato che: - La campagna del “NOPPAW” (NObel Peace Prize for African Women) è stata elaborata da associazioni italiane ed africane riunite in occasione di un'assemblea tenutasi a Dakar in Senegal a cura del CISPI (Coordinamento di iniziative popolari di solidarietà internazionale) e dall'Associazione “Chiama l'Africa; - Diverse associazioni europee ed africane e svariate personalità sia italiane che estere hanno già dato la loro adesione alla campagna; - La provincia di SIENA da sempre è impegnata nel promuovere la solidarietà internazionale sia nei confronti dell'Africa che di altri continenti; Il Consiglio provinciale delibera: - Di aderire formalmente alla campagna NOPPAW - Di organizzare almeno un'iniziativa per sensibilizzare la cittadinanza alla campagna e per far conoscere il grande ruolo svolto dalle donne africane, nella difesa della vita e nella costruzione della pace. - Di organizzare le celebrazioni dell'8 marzo 2011, in occasione della giornata della donna, mettendo particolarmente in evidenza il ruolo delle donne africane. Il Gruppo Rifondazione – Comunisti Italiani

venerdì 29 ottobre 2010

Disastro all'Università di Siena

Prima di tutto occorre precisare che fino a quanto non ci saranno sentenze definitive tutti gli indagati sono innocenti ed hanno diritto alla difesa. Inoltre mi sembra doveroso, come rappresentante pubblico, sostenere l'azione della magistratura, della Guardia di Finanza e di quanti ci stanno lavorando, perchè sono chiamati a fare un lavoro difficile e complesso, considerata l'importanza dell'Università (siamo o dovremmo essere in pieno svolgimento delle attività didattiche) ed il clima elettorale di Siena (fra 8 mesi si vota per il consiglio comunale). Le forze politiche inevitabilmente sposteranno nell'ateneo il pianeta molecolare del teatrino. In ogni caso ed indipendentemente di come andranno le cose è sotto gli occhi di tutti la responsabilità politica di tutti i partiti, ma non solo, se non altro per il silenzio con il quale i fatti che stanno venendo alla luce oggi, sono stati avvolti in questi anni. Colgo l'occasione per esprimere tutta la mia solidarietà e quella del Gruppo che rappresento agli studenti ed ai lavoratori che in un momento come questo sono quelli che subiscono le conseguenze di questo disastro. Mi appello alla responsabilità degli studenti affinchè non si facciano influenzare da questo teatrino e svolgono le loro funzioni nella massima serenità possibile, che non significa abbassare la guardia. Il Governo, le istituzioni locali ed i vertici dell’Università hanno l’obbligo di fare fino in fondo il loro dovere per trovare una soluzione immediata e definitiva ai problemi economici ed amministrativi dell’Ateneo. La storia e la cultura senese ma soprattutto il futuro dei nostri figli non possono essere minate dagli errori e dalle colpe, se ci saranno, dei baronati politici ed amministrativi e da quanti hanno lucrato e speculato sull’Università di Siena. Ritengo, necessario, che tutte le forze politiche, oltre a fare chiarezza, si assumino le loro responsabilità e rispondono ai cittadini non solo attraverso la richiesta dei consensi ma soprattutto durante lo svolgimento delle loro funzioni di responsabilità.

sabato 23 ottobre 2010

Il futuro di Nottola, luci e ombre durante l'incontro promosso dal PRC

MONTEPULCIANO. Venerdì (22 ottobre), alle 21, presso i locali degli “ex macelli” di Montepulciano, si è svolto l’incontro con i cittadini che i comunisti della Valdichiana hanno indetto per affrontare i problemi territoriali della “sanità” e, più specificatamente, il futuro del monoblocco di Nottola. Il segretario del Prc di Montepulciano ha introdotto i lavori, cedendo poi la parola a Mauro Paolucci che da anni segue per il Prc la tematica socio-sanitaria nella Valdichiana senese. Lo stato dell’arte evidenziato dal relatore è risultato estremamente preoccupante e, per di più, essendo oggi particolarmente penalizzato dai tagli del governo, pone all’ordine del giorno una riorganizzazione strutturale del monoblocco; tutto ciò, in un contesto dove la sciagurata aziendalizzazione da una parte e la Società della Salute dall’altra hanno contribuito ai tempi biblici per le liste di attesa, al ridimensionamento di organici conseguente al mancato rimpiazzo a fronte di pensionamenti; per non parlare poi di voci allarmanti su una paventata chiusura del laboratorio di analisi da trasferire alle Scotte di Siena, nonché sulla mancata nomina del primario di cardiochirurgia, quasi con ciò ad ufficializzare il definivo declassamento del monoblocco attraverso un processo di dipartimentalizzazione che centralizza tutto a Siena e precarizza la Valdelsa e la Valdichiana Al termine della "relazione", stante la gravità e l’importanza dei problemi sollevati. non è stato affatto difficile iniziare un dibattito tra gli oltre ottanta partecipanti. Gli interventi hanno ripercorso la storia del monoblocco, sottolineando i probblemi della viabilità ancora irrisolti, quelli relativi al trasporto pubblico; numerose le sottolineature preoccupate ma anche indignate circa una “managerializzazione” spinta della struttura ospedaliera (pingui “bonus” a dirigenti che assicurano budget finanziari e buoni risultati di bilancio, vivaddio auspicabili, ma non a scapito dei servizi prestati agli utenti, meglio pazienti malati), managerialità che porta anche a veri e propri “diktat” nei confronti dei medici di famiglia, deontologicamente scorretti nella forma e nella sostanza (bonus annuali a fronte di risparmi nelle prescrizioni farmacologiche). L’intervento di Rossi, sindaco di Montepulciano, nella veste di presidente della Conferenza dei Sindaci nella Società della Salute, ha fornito informazioni circa l’attività svolta di recente nell’ambito delle liste di attesa nonché nel merito del completamento degli svincoli viari per Nottola: ha rassicurato l’uditorio circa la prossima copertura del posto di primario. Ha altresì dato ufficialmente l’annuncio di “pericolo scampato, per ora”, circa il trasferimento alle Scotte del laboratorio di analisi; il problema, nato 6/7 mesi or sono, è stato risolto martedì scorso, ma comunque l’invito per il prossimo futuro è tenere la guardia alta. in ciò concordando con la stragrande maggioranza degli intervenuti al dibattito che hanno esortato ad una continua vigilanza e a tenere le luci accese sull’argomento. Rossi ha anche comunicato che il prossimo 16 novembre si terrà un Consiglio della SdS aperto a tutti i consiglieri comunali e pertanto potranno in quella sede essere verificate la reale (?) consistenza delle luci e delle ombre oggetto del dibattito. Le conclusioni, se così si possono definire nel contesto di un dialogo che oggi si è appena aperto, le ha tenute il segretario provinciale del Prc. Il taglio è stato eminentemente politico e diversamente non poteva essere; infatti il caso concreto di Nottola non è che un episodio di una storia ventennale all’insegna di privatizzazioni e, comunque, di un regresso culturale che ha allontanato la collettività dalla partecipazione alla vita pubblica con delega piena ai politici che, a loro volta, innamorati di un falso riformismo all’insegna del “nuovismo”, hanno abdicato al loro ruolo in favore di una tecnocrazia di “super pagatI”, i quali, non essendo eletti, si ritengono in diritto di non rispondere a nessuno. Sarebbe ora che il cittadino si riappropri della politica per rimettere in discussione un intero sistema che (e l’Europa oggi ce lo dimostra rafforzando inconscientemente i famigerati parametri di Maastricht) pone paletti economico finanziari – salvo poi foraggiare banche e assicurazioni - fregandosene altamente dei parametri sociali.

giovedì 23 settembre 2010

Macelleria dei servizi sanitari e sociali

Esprimiamo preoccupazione per la situazione dell’Ospedale di Nottola: - Liste di attesa impossibili, per alcune prestazioni sanitarie, i tempi superano i quattro me-si; - reparti specialistici, come la cardiologia, accorpati ad altri reparti; Inoltre si parla della smobilitazione di servizi specialistici importanti fra i quali il laboratorio di analisi. Se a questo aggiungiamo i tagli nella spesa sociale che vengono preannunciati dalla Società della Salute, il quadro che si presenta fa pensare ad una vera e propria “macelleria dei servizi sanitari e sociali”. Questo quadro denota che siamo davanti ad un fallimento sia della politica del Governo Berlusconi che della Sanità Toscana Questo fallimento ha prodotto, nell’”Azienda” USL 7, decine di milioni di debiti e disservizi per i Cittadini. In realtà, il mancato controllo pubblico, l’aziendalizzazione della Sanità e la tanto ama-ta menagerialità ha assorbito importanti risorse premiando la dirigenza e penalizzando i servizi. L’aumento sensibile delle quote sociali a carico dei comuni ed il paventato taglio dei servizi so-ciali conferma le nostre perplessità espresse nel 2004 sulla Società della Salute, altro enorme fallimento della politica sanitaria toscana. La Valdichiana ha pagato più di altre zone le trasformazioni e gli esperimenti dell’ex assessore regionale Rossi; Sono state chiuse sei strutture sanitarie per costruire un unico ospedale, che è costato a tutti noi 200 miliardi di lire, il tutto con la promessa di un centro di eccellenza che avrebbe risolto il problema dei cittadini che emigravano in altre strutture sanitarie (Siena, Arezzo, Perugia, Firen-ze ecc..). In realtà i continui tagli di servizi e di posti letto hanno ridotto questa struttura (una delle migliori in Italia per le sue dimensioni) a piccolo ospedale con pochi servizi e risposte inadeguate! Ci appelliamo alle istituzioni, alle forze politiche, ai cittadini affinchè vigilino e si mobiliti-no per impedire lo smembramento dei servizi degli Ospedali Riuniti della Valdichiana. Si chiede inoltre alle istituzioni di informare rapidamente la popolazione sulla veridicità de-gli allarmi e su quanto sta accadendo all’Ospedale Nottola. Piero Cappelli Capogruppo PRC-PDCI al Consiglio comunale di Montepulciano Antonio Falcone Capogruppo PRC-PDCI al Consiglio Provinciale di Siena

martedì 14 settembre 2010

Comunicato stampa PRC

La notizia apparsa sulla Nazione di Sabato 11 che parla delle vicende interne a Rifondazione Comunista ci appare paradossale per diversi motivi: Intanto la Nazione, quasi mai, si interessa alle vicende del PRC, non pubblica nemmeno i comunicati stampa, per cui è veramente strano il fatto che conosca perfino le aree interne alla Segreteria provinciale. Inoltre le mozioni congressuali hanno cessato la loro esistenza appena finito il congresso di Chianciano. Nella Federazione di Siena non esistono correnti organizzate che fanno capo a dirigenti nazionali, così come non esiste un’area che fa riferimento a Targetti (citato dalla Nazione). Tutta la Segreteria provinciale sostiene il Segretario Ferrero ed il documento approvato nell’ultimo Congresso nazionale. Auspichiamo che l’articolo pubblicato sulla Nazione sia solo un refuso della politica estiva dei salotti senesi e che non abbia niente a che fare con l’intervento del PRC nelle politiche e connivenze poco chiare nella nostra Provincia. Con il presente comunicato si ribadisce che Rifondazione Comunista è impegnata unitariamente nel promuovere ed organizzare l’adesione alla manifestazione nazionale del 16 ottobre, nel contrastare le politiche liberiste e moderate, sia se provengono dal PD che dal PdL che stanno portando il Paese in un baratro economico che grava sulle spalle dei lavoratori e dei più deboli. Il PRC è impegnato per costruire una forte opposizione di Sinistra che contrasti la deriva anticostituzionale del Paese e nel ridare ai cittadini una rappresentanza proporzionale con una legge dove sia prevista la possibilità di scegliere, con il voto, i propri rappresentanti. Invitiamo la Nazione e la stampa senese ad occuparsi anche dell’attività politica di Rifondazione Comunista e non solo di vicende interne che non interessano le condizioni economiche e sociali dei cittadini senesi e non rispondono alla verità sui fatti. La Segreteria PRC

venerdì 3 settembre 2010

Rifondazione Comunista: ''La Tiemme con le sue repliche non fa altro che confermare le contestazioni'' 03-09-2010 TRASPORTI TOSCANA | I segratari provinciali di Siena, Grosseto, Arezzo e Piombino val di Cornia di Rifondazione Comunista intervengono sulla diatriba che vede al centro la neonata compagnia di trasporti "Tiemme", che vede riunite in un unico marchio LFI Arezzo, TRAIN Siena, RAMA Grosseto e ATM Piombino. Questa la nota firmata delle quattro segreterie. "Incredibile Tiemme! Questa nuova società per azioni del trasporto pubblico locale sorta dalla concentrazione delle quattro società preesistenti (LFI Arezzo - TRAIN Siena - RAMA Grosseto - ATM Piombino) a ogni contestazione che le è mossa, replica per confutarla e finisce, sostanzialmente, per confermarla. Nella precisazione diffusa circa i compensi degli Amministratori, sia della nuova Società sia per le Aziende Madri, nega che le cose siano come Rifondazione Comunista asserisce, "diffidandola anche dal diffondere notizie non vere". In realtà, si afferma che solo il Train Siena (ma visitando il sito Internet di questa società, non si trova niente di tutto ciò, anzi, risulta in carica il vecchio CdA!) ha provveduto a correggere in basso i compensi e che "altrettanto stanno iniziando a fare anche le altre aziende", Quindi, viene confermato che nelle altre (ATM Spa di Piombino, Lfi Spa di Arezzo e Rama Spa di Grosseto) oggi sono erogati ai dirigenti gli stessi compensi ante fusione. Per amministrare cosa, considerando che le vecchie aziende sono svuotate di compiti e ridotte a gestire solo gli immobili? Inoltre, considerando che sono le singole Province che gestiscono i contratti di TPL in essere, queste lo fanno con rapporti esclusivi con delle SCARL che sono: Siena Mobilità, Rama Mobilità ed Etruria Mobilità perciò a un panorama societario così composito, vanno aggiunte anche quest'ultime, tutte dotate di Presidente, CdA e Direttore d'Esercizio. Come si vede, la confusione regna sovrana e altrettanto i compensi elargiti! Per evitare illazioni e la diffusione di notizie non vere, la Tiemme e le varie società dicano ai lavoratori e ai cittadini, a quanto ammontano questi compensi e chi ne sono i percettori, soprattutto come intendono realmente muoversi riguardo alle dichiarate semplificazioni societarie e risparmi economici, indicando atti concreti e non enunciazioni di principio. Intanto prendiamo atto della mobilitazione proclamata dalle Organizzazioni Sindacali, le quali dichiarano che "la Tiemme non è in grado di mantenere gli impegni che sono stati sottoscritti nel verbale che è stato redatto il 15 luglio e non intende garantire gli accordi normativi di secondo livello...". Rifondazione Comunista sarà dalla parte dei lavoratori nella difesa dei livelli occupazionali e del diritto alla mobilità dei cittadini, lottando contro i tentativi di privatizzazione che è portata avanti in maniera così palese e spregiudicata".

lunedì 2 agosto 2010

Alta Velocità regionale a chi serve?

Siamo preoccupati per le tesi, espresse in un comunicato stampa a seguito di un incontro nella festa de l'unità di Chiusi, tenuto dall'Assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao. Pur consapevoli dei tagli del Governo, ci stupisce come “già” si possano quantificare in 200 milioni i tagli che la Regione dovrà fare per il settore dei trasporti. Un Amministratore quando parla ai cittadini prospetta delle soluzioni, in questo caso, i Rappresentanti regionali e provinciali anticipano addirittura il governo ancora prima che la manovra economica sia approvata. Occorrono valutazioni approfondite del rapporto costi-benefici anteponendo alle scelte la salvaguardia del territorio, delle risorse economiche ed ambientali e l’interesse generale delle future generazioni. Ci preoccupa quando l'Assessore annuncia che con la manovra salterà l’acquisto di nuovi treni, e soprattutto quando afferma che bisogna pensare all'alta velocità regionale. Ci aspettavamo un impegno per rilanciare il nodo ferroviario di Chiusi, magari proponendo una fermata a Montallese, più fermate Intercity ed il potenziamento delle tratte minori. Eliminare fermate intermedie a vantaggio di una velocità piu' sostenuta tra Chiusi e Firenze, significa continuare la politica scellerata del governo Berlusconi, creando disagi ai cittadini, agli studenti, ai lavoratori ed alle persone piu' svantaggiate. Il mito di una grande ferrovia ad alta velocità, con la patente di un europeismo che da anni perpetua ill modello di sviluppo consumista ha abbagliato sia i governi di centro-destra che quelli di centro-sinistra. In realtà non è altro che l’effetto di una martellante propaganda orchestrata dai poteri forti, tutti interessati ad entrare in un grande affare che, come ci dimostra la crisi di questi anni, sta portando lacrime e sangue in tutto il mondo e non sviluppo e modernità come promesso. A nostro avviso occorerebbe prendere atto del fallimeto dell'alta velocità e proporre soluzioni consone alle caratteristiche del nostro territorio. Pertanto riteniamo di nessuna utilità penalizzare le stazioni ferroviarie, intermedie come quella di Chiusi, dove proprio l’Alta Velocità sta mettendo in discussione i collegamenti ferroviari con Roma e Firenze e soprattutto le tratte intermedie per Siena, Arezzo e Terontola. Siamo convinti che occorre l’impegno di tutti ed in primo luogo dell’Assessore alle infrastrutture per rilanciare il ruolo della nostra Stazione che rappresenta una grande risorsa per la mobilità di un vasto territorio, legata alle attività turistiche, lavorative, sanitarie, termali e di studio. Quindi da un lato, forte opposizione contro il Governo e contro i tagli e dall’altro grosso impegno della Regione verso queste zone, auspicando che il nuovo Assessore avvicini i problemi della Valdichiana a Via Cavour e non viceversa. Deborah Lia - Responsabile Rifondazione Comunista di Chiusi Antonio Falcone - Responsabile Rifondazione Comunista della Valdichiana

sabato 24 luglio 2010

Pedaggio Firenze-Siena

Il consigliere provinciale Antonio Falcone precisa che il Gruppo PRC-Comunisti Italiani è nettamente contrario all’introduzione del pedaggio sulla Firenze-Siena previsto dall’art. 15 della Legge 78 ed immediatamente applicato dall’ANAS e dal Ministro Mattioli. Precisa, inoltre di avere votato favorevolmente all’OdG presentato dai gruppi di maggioranza del Consiglio Provinciale che condannava il balzello in questione. Pertanto le notizie apparse sulla stampa, che come al solito pur non essendo presente ai lavori del Consiglio, pubblica le notizie inesatte e/o distorte da una parte dalla confusione dell’aula e dell’altra dalla volontà di parlare delle forze di opposizione solo come e quanto fa comodo censurandole quasi sempre, come nel caso di Rifondazione e dei Comunisti Italiani, sugli aspetti importanti e di merito. Del resto l’intervista rilasciata dal Consigliere Falcone per l’emittente locale Canale Tre, unica testata presente al Consiglio, evidenzia chiaramente quale sia la posizione dei Comunisti riguardo a questo balzello che colpisce soprattutto i lavoratori ed i pendolari che utilizzano quella strada per recarsi al lavoro. Basta che chi ha pubblicato questa notizia vada a guardarsi l’intervista. Con l’occasione il Gruppo PRC-PDCI ribadisce la necessità della messa in sicurezza della strada in questione perchè non presenta nemmeno le condizioni di sicurezza più elementari come la larghezza delle carreggiate e figuriamoci se si possa giustificare un balzello ingiusto ed iniquo che serve solo a dimostrare l’incapacità del Governo del paese e l’inefficienza delle forze di opposizione presenti in Parlamento, che invece di dare notizie inesatte alla stampa, dovrebbero essere impegnate ad organizzare una forte opposizione contro la manovra del Governo che, come al solito, colpisce i deboli ed i lavoratori, lasciando intatti i patrimoni e la finanza. Antonio Falcone

domenica 4 luglio 2010

Claudio Lolli: "Love Songs"

L’amore ai tempi del fascismo è il titolo di una canzone di Claudio Lolli, ma potrebbe essere il sottotitolo di questo Lovesongs. L’ho pensato appena l’ho ascoltato, ne ho avuto conferma leggendo "Frequenze" la nota introduttiva al cd scritta dallo stesso Claudio. “Provate a immaginare un ragazzo, verso la fine degli anni ’60 che non riesce a dormire. Ha una radiolina portatile, una improbabile cuffia e ascolta. Per tutta la notte, ma nessuno trasmette: suoni in onde corte che vanno e vengono, lingue incomprensibili. Finalmente, verso e sei del mattino, le trombe di Radio Tirana, ma è troppo tardi, bisogna andare a scuola (…) Provate a immaginare, qualche anno dopo, lo stesso ragazzo un po’ cresciuto, con la stessa radio e una cuffia un po’ migliore, che girando la magica rotellina trova un mondo che trasmette: mille radio libere, che sembra parlino di lui e lo chiamino, lo invitino a parlare a sua volta. Un’iniezione straordinaria di energia. Oggi niente di tutto ciò, oggi l’inferno. Nelle ultime Malebolge Dante metteva i fomentatori di odio, i dispensatori di disamore. Sintonizzatevi su Radio Padania Libera e - se ancora non l'avete capito - capirete benissimo cos’è l’odio moderno, contemporaneo, cos’è la nostra colonna sonora infame. Allora ci vogliono degli anticorpi e questo disco, antileghista e passionale proprio questo vuol essere: un anticorpo politico-erotico contro il normale odio oggi diffuso tra gli esseri umani (…). L’amore oggi è merce preziosa e rara (…)” Ma com’è questo amore ai tempi del fascismo o del leghismo o della xenofobia? Lo si trova rispolverando otto canzoni d'amore, scelte tra tante. Nemmeno le più note: la più nuova ha 12 anni, la più vecchia 34, ma nessuna è datata soprattutto c'è un’omogeneità di scrittura quasi impressionante. E questo non significa che Lolli non si sia evoluto, dimostra piuttosto la sua coerenza. E c'è un amore originario, dolce ma mai melenso. Amore ribelle che rompe gli argini e amore delicato che sa sognare. Amore attuale, perché vivaddio l’amore attuale lo è sempre. Amore di carne e amore di spirito. Amore che guarda dentro e guarda fuori. Amore vissuto, pensato, sofferto e gioito. Amore come antidoto all’indifferenza e all’odio, amore rivoluzionario. Insomma, Amore. Non andrò a sindacare sulle scelte, sul perché questa sì e questa no. Se non ci sono "Anna di Francia" (che nella seconda parte è per chi scrive uno dei due manifesti dell’amore (l’altro è "I’m your man" di Cohen, dovesse interessare a qualcuno) o "Bisogno orizzontale" o ancora la stessa "Amore ai tempi del fascismo", Lolli e i suoi compagni di ventura, dopotutto, avranno avuto i loro buoni motivi. Quello che c’è è comunque ben scelto e ottimamente arrangiato. D'altra parte, essendo da tempo abituati ad ascoltare Lolli in duo, anche se la formazione è ridotta, i tappeti tessuti dai fiati e dall’elettronica di Alesini, più le chitarre del fido Capodacqua non danno mai un senso di vuoto. E se le atmosfere sono rarefatte, minimaliste o talvolta anche dissonanti, questa è una scelta stilistica precisa, che si percepisce come tale e non come mancanza di qualcosa d'altro. Come un tentativo di spogliare le canzoni dei loro abiti vecchi per rivestirle con altri, che ne esaltino la poesia e, perché no, la sensualità. Come ormai sua abitudine, Lolli praticamente non canta. Di volta in volta rappa, sussurra, recita, accenna, modula. Un disco noioso quindi? Assolutamente no. Un disco raffinato, invece, sospeso tra il jazz e la sperimentazione. Un Lolli condito in salsa David Sylvian, si potrebbe azzardare. E tutto sommato siamo d'accordo con questo approccio: nel 2005, recensendo "La via del mare" ci lamentavamo un po' della carenza di musica e scrivevamo "a Claudio converebbe fare come l'ultimo Vecchioni: trovarsi un piccolo combo jazz sulle cui rarefatte armonie intessere la meraviglia delle trine delle sue parole che cadono come pietre, come sassi su cui sta inciso, a rammento perenne, la storia della nostra inadeguatezza, della nostra miseria, della nostra incapacità ad affrontare (ormai non si pretende più "a cambiare") il mondo che ci sta davanti". Ecco, l'ha fatto. Che vogliamo di più? Claudio Lolli "Love songs" Storie di note - 2009 In tutti i negozi di dischi

domenica 6 giugno 2010

Incontro pubblico sulla crisi di Chianciano

Sabato 5 giugno si è tenuto a Chianciano un incontro pubblico organizzato dal Circolo PRC – Federazione della Sinistra; nel corso del dibattito è emersa una forte preoccupazione sullo stato di crisi che grava sui lavoratori e sulle attività produttive. Sono intervenuti esponenti locali del PRC e dei Comunisti Italiani che hanno ribadito come la crisi di Chianciano riguarda l’intero territorio e supera ormai le condizioni dello Stato di Emergenza. Grosse critiche sono state espresse nei confronti dell’Amministrazione Ferranti che in questo primo anno è stata praticamente inesistente anzi spesso si è ingarbugliata nella macchina burocratica rendendosi inefficace anche sul piano dell’amministrazione ordinaria come nel caso dell’Ordinanza di chiusura dell’isola ecologica del Cavernano ed il conseguente degrado ambientale, inoltre si è distinta nell’incapacità di affrontare le problematiche delle Terme (vedi degrado della pineta e mancanza di progettualità di rilancio) nascondendosi in un continuo rimbalzarsi di responsabilità fra le varie amministrazioni succedutesi negli anni come se fino ad oggi a governare Chianciano ci fossero stati i marziani. E’ stata ribadita la mancanza di opposizione consiliare e quindi la conseguente penalizzazione della democrazia e della pluralità delle opinioni anche perché il continuo rincorrersi di idee comuni fra PD e PDL (casinò, riqualificazione urbana, palacongressi ecc…) ha finito con il rendere corale ed inciuciante sia la mancanza di idee dell’amministrazione PD che la mancanza di stimoli e di opposizione della minoranza PdL. Gianluigi Pegolo della segreteria nazionale del PRC (già candidato sindaco per i comunisti alle scorse elezioni) ha concluso la giornata ribadendo che la mancanza di un progetto con al centro il rilancio del termalismo, patrimonio essenziale sia per la sua potenzialità curativa e storica ma anche per il naturale inserimento nel patrimonio ambientale del territorio, emersa chiaramente in campagna elettorale, ha determinato l’attuale immobilismo amministrativo. Del resto le dimissioni di uno degli Assessori di punta come Nicoletta Bianchi, fra l’altro mai sostituita nonostante ricoprisse deleghe fondamentali per le caratteristiche di Chianciano come quelle al turismo ed alle attività produttive, confermano il fallimento dell’idea che “basta vincere le elezioni per poter governare un paese”. Secondo i comunisti, che pur non presenti in consiglio comunale rimangono attenti e vigili e senza dileguarsi come altri che in campagna elettorale promisero parchi cinematografici, miracoli paradisiaci e poi il giorno dopo nessuno lì ha più visti (Guidi), per rilanciare l’azione amministrativa, non basta avere un assessore provinciale con la delega allo sviluppo di Chianciano (fra l’altro caso unico in Italia), occorre uno scatto di umiltà che ammetta il fallimento del progetto politico (mancante) del centro-sinistra ed avvii un confronto attivo con i cittadini, con le forze politiche e democratiche, con le associazioni di categoria, con i sindacati e con le istituzioni superiori che attraverso un’ampia partecipazione trovi suluzioni immediate alle problematiche della crisi, che stanno gravando drammaticamente sui giovani e sui cittadini più deboli.

lunedì 10 maggio 2010

Comunicato stampa

Il PRC intende denunciare di fronte alla cittadinanza la gravissima situazione in cui si trova l'Università degli studi di Siena. È disgustoso che per coprire responsabilità inconfessabili si debba far pagare il prezzo alle lavoratrici ed ai lavoratori dell'ateneo. Da anni l’Università di Siena presenta un ammanco di decine di milioni di euro, pari a parecchi miliardi di vecchie lire, che il Consiglio d'Amministrazione ha tentato di arginare vendendo gran parte dei suoi immobili, come per esempio l'Ospedale Le Scotte così come San Niccolò, oltre al tentativo di vendita della Certosa di Pontignano. Non si contano, poi, gli immobili sotto ipoteca. Sulle responsabilità penali c'è una magistratura che lavora, e va lasciata lavorare con serenità, ma non si può tacere sulle gravi responsabilità politiche ed è su questo che vogliamo soffermarci. Parliamoci chiaro, in questa città ed in questa Provincia esiste un Partito che si chiama PD ed i suoi alleati, che governano quasi tutte le amministrazioni comunali ed hanno un ferreo controllo su tutte le istituzioni e gli enti, Banca ed Università compresi. È stupefacente come, sulla drammatica questione universitaria, da questi signori sia arrivato fin’ora solo un balbettìo confuso, come se la cosa riguardasse gli abitanti di Marte! Cittadini di Siena, sotto i vostri occhi indifferenti si sta consumando giorno dopo giorno lo smantellamento di uno dei beni più preziosi che abbiamo; l'Università. Il Consiglio d'Amministrazione dell'Ateneo ha avuto la sfrontatezza di proporre alle organizzazioni sindacali un taglio agli stipendi di tutti i lavoratori e le lavoratrici dell'Università. Vergogna! E il PD che fa? È vero che ha lavorato per far si che la regione acquistasse Le Scotte, è vero che grazie al suo peso politico la vendita di alcuni immobili è stata agevolata, però ben si guarda dal mettere in discussione i propri uomini che hanno guidato e guidano l' Università. Rifondazione Comunista, sarà vigile e pronta a fare la sua parte in tutti gli Enti dove essa è rappresentata, incluso il Consiglio Provinciale, affinchè emergono le responsabilità politiche e vengano tutelati i diritti degli studenti e dei lavoratori. Auspichiamo che le forze politiche, ma soprattutto i cittadini si mobilitino affinchè si trovino tutte le soluzioni per dare risposte concrete per fare in modo che la nostra Università riaquisti la giusta dignità sotto tutti gli aspetti, sia essi giuridici, didattici che amministrativi. E che nessuno dica “Io non sapevo" Gianni Bassani - Responsabile lavoro Antonio Falcone - Consigliere provinciale Loriano Checcucci - Segretario Provinciale

Comunicato stampa

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà agli studenti occupanti della Facoltà di Lettere e Filosofia, attaccati la scorsa notte da un gruppo di ignoti che, oltre a tentare di provocare violentemente gli studenti (che hanno sempre mantenuto il controllo della situazione evitando di cedere), hanno compiuto azioni che avrebbero potuto avere conseguenze molto gravi su persone e cose. Indipendentemente dalla natura dell’azione, che verrà accertata dalle forze dell’ordine, essa si inserisce in un contesto di crescenti attacchi a spazi e simboli di democrazia. Non si tratta di un episodio di delinquenza comune, legato ad un problema di ordine pubblico, bensì è il frutto di un clima culturale nazionale che legittima l’attacco a chi contesta un sistema ingiusto e lotta per i diritti. Sosteniamo gli studenti nella prosecuzione della loro lotta per la loro e la libertà di tutti! Partito della Rifondazione Comunista – Federazione provinciale di Siena

mercoledì 28 aprile 2010

Dichiarazione di voto

Come al solito gli addetti stampa presenti al Consiglio Provinciale o, per iniziativa personale o, per invito del potere, pubblicano inesattezze rispetto ai lavori in aula e soprattutto riguardo alle posizione del Gruppo Comunista, quindi pubblichiamo integralmente la nostra Dichiarazione di Voto in modo di avere un quadro veritiero sulla nostra posizione rispetto all'approvazione del Bilancio consuntivo 2009. Dichiarazione di voto Il Gruppo PRC-PDCI vota contro al rendiconto di bilancio 2009 ed ai documenti ad esso collegato in quanto si tratta di una delibera direttamente collegata a scelte di governo che riguardano ed hanno riguardato la maggioranza, fra l’altro interposta a cavallo fra due legislature. Sicuramente ci sono aspetti positivi ed aspetti negativi, ma dare un giudizio compiuto presuppone una conoscenza ed una condivisione politica delle scelte specifiche. Nel merito delle scelte consideriamo insufficienti le misure di risposta alla crisi occupazionale ed alle problematiche sociali. Auspichiamo, per il futuro, una vera apertura e coinvolgimento di tutto il consiglio, comprese le opposizioni affinchè ci sia una maggiore attenzione agli investimenti, come nel caso di Palazzo al Piano che hanno prodotto fino ad oggi solo degrado.

giovedì 18 marzo 2010

Dichiarazione di voto sul PTC

Il Gruppo consiliare Rifondazione-Comunisti Italiani esprime voto favorevole alla delibera di adozione del Piano Territoriale di Coordinamento integrata dalla mozione presentata dal nostro Gruppo. Sottolinea l'ottimo lavoro svolto dal Team che lo ha istruito e ritiene il PTC uno strumento valido per garantire il giusto equilibrio fra le varie realtà comunali esaltando le specificità in un contesto di sostenibilità e di salvaguardia del patrimonio ambientale e storico della Provincia. Raccomanda un rigoroso ed attento lavoro inerente l'attuazione dello stesso Piano. Il nostro Gruppo sarà vigile ed interessato affinchè i principi del Piano non vengano snaturati dai localismi e dagli interessi di parte. Il PTC è stato approvato con 15 voti favorevoli (PD, IV, La Sinistra, PRC-PDCI) 1 astenuto (UDC) 7 contrari (Lega e PdL)

Mozione sul PTC

Premesso che le specificità territoriali della Provincia di Siena, dove le risorse naturali, paesaggistiche, storiche e culturali sono gli assi portanti della vita economica e sociale; l’attenzione e la salvaguardia di questo patrimonio coinvolge strumenti legislativi di interesse nazionale, europeo e mondiale; le risorse termali sono una delle risorse fondamentali di questa provincia e che la complessità dei bacini e delle falde di origine mineraria sono elementi delicati per il loro stretto collegamento con le attività urbanistiche e strutturali e quindi meritano un’attenzione particolare; la Legge 323 del 2000 ed in particolare l’art. 13 che nel comma 2 ribadisce che “Il marchio di qualità ambientale termale può essere assegnato solo se per il territorio di riferimento della concessione mineraria siano stati adottati gli strumenti di tutela e di salvaguardia urbanistico-ambientale di cui all'art. 1 comma 4”. la Legge Regione Toscana n. 49/1995 istituisce e stabilisce i criteri di gestione delle aree naturali protette di interesse locale (ANPIL); le delibere n. 38 del 21.03.1996 e n. 127 del 17.07.1996 del Consiglio Provinciale di Siena istituiscono formalmente ed in ottemperanza dell’art. 15 della L.R. 49/95 le ANPIL; il C.R. 8 giugno 1999 con la Delibera n. 161 aggiorna l’elenco ufficiale della Regione Toscana delle ANPIL (Del.) dove sono inserite alcuni territori provinciali come quelle della Val D’Orcia, del Parco Fluviale dell’Alta Val d’Elsa e del Lago di Chiusi; nel 1990 il Centro storico di San Gimignano, nel 1995 il Centro Storico di Siena, nel 1996 il Centro Storico di Pienza e dal 2 luglio 2004 il Parco della Val D’Orcia sono siti riconosciuti “Patrimonio mondiale dell'Umanità” dall'UNESCO; il DECRETO del 25 marzo 2005 riporta l’Elenco delle Zone di protezione speciale (ZPS), classificate ai sensi della direttiva 79/409/CEE, dove alla Pag. 29 sono inseriti i territori provinciali denominati: Camposodo e Crete di Leonina, Monte Oliveto Maggiore e Crete di Asciano, Lago di Montepulciano, Lucciolabella e Crete dell’Orcia e del Formone; la Legge 20 febbraio 2006, n. 77 "Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella 'Lista del Patrimonio Mondiale' e posti sotto la tutela dell'UNESCO". Il Consiglio Provinciale di Siena con l’adozione del Piano Territoriale di Coordinamento oltre a mettere a disposizione delle comunità locali ed a dotarsi di uno strumento di coordinamento orizzontale che, partendo dalla salvaguardia delle risorse naturali, ambientali, storico e culturali della Provincia, si pone l’obiettivo di realizzare scelte volte a soddisfare i bisogni e le specificità dei territori in un contesto che vede la sostenibilità e gli interessi generali di coordinamento come elementi guida delle azioni del Piano provinciale e di quelle dei piani comunali. In particolare: si impegna ed impegna la Giunta provinciale a favorire l’attuazione di quanto previsto dalla Legge 323/2000 per quanto riguarda gli interventi ricadenti nelle aree dove insistono bacini o falde dai quali dipende l’erogazione e la qualità delle acque termali; si impegna ed impegna la Giunta provinciale a far in modo che le scelte legate allo sviluppo ed alla realizzazione dei Piani locali favoriscano l’attuazione di tutti gli strumenti legislativi e deliberativi legati alla salvaguardia delle aree naturale protette di interesse locale; si impegna ed impegna la Giunta provinciale a fare in modo che tutte le azioni del PTC non siano in contrasto con i Piani di Gestione e con le caratteristiche paesaggistiche e che, in ogni caso, non vadano in contrasto con i criteri per i quali è stato istituito il riconoscimento da parte dell’UNESCO di patrimonio mondiale dell’umanità dei siti provinciali citati ed in particolare di quello del Parco della Val D’Orcia. Siena 17 marzo 2010 Approvato con 15 voti favorevoli (PD, IV, La Sinistra) 2 astenuti (Lega e UDC) 6 contrari (PdL)

sabato 27 febbraio 2010

Comunicato stampa

Siamo ormai al ridicolo, dopo il fallimento di tutte le iniziative mirate al rilancio di Chianciano, il neo eletto (non si sa da chi) Comitato per Chianciano fa passare per buona anche l’ulteriore vendita delle Terme da parte del Comune di Chianciano. Sono veramente lontani i tempi in cui si occuparono i binari alla Stazione di Chiusi per far ritornare le Terme alla comunità locale o quelli in cui la sola entrata di FISES con il 5% delle quote, fece scandalo in tutta la città termale. Addirittura per terminare i lavori della piscina (ormai miraggio nel deserto) il comune avrà meno del 10% di azioni delle proprietà immobiliari delle Terme. I 2 milioni di euro stanziati dalla Regione Toscana non sono altro che l’ulteriore sottoscrizione da parte di un solo socio (la Regione) dell’aumento di capitale, fra l’altro deliberato tempo fa. Il Comitato per Chianciano nella parata di giovedì 25 febbraio rilancia il centro di eccellenza delle malattie del fegato, già promesso nel 2002 come centro di ricerca, ribadito nel 2004 dall’impegno di Provincia e Regione ed ora in due mesi chiamato prima Centro Diagnostico (dall’attuale candidato alla Presidenza regionale) ed ora Eccellenza (di che cosa?) dal neo comitato per Chianciano. Per non parlare del teatrino infinito del Palacongressi spostato da Mezzo Miglio a Via della Valle fino ad arrivare alle Ribussolaie, con il risultato che sono stati spesi tanti soldi pubblici per progetti, indagini geologici, piani di fattibilità ed altro e di palacongressi nemmeno l’ombra. Per quanto ci riguarda, siamo convinti che Chianciano non ha bisogno di grandi annunci e di promesse (i cittadini sono stufi), occorre lavorare sodo e valorizzare le potenzialità termali, turistiche e ricettive innovando non solo l’accoglienza ma anche e soprattutto la gestione. Sarebbe già una grande cosa avere delle strade senza buche ed un po’ di efficienza nei servizi pubblici. Intanto la stagione 2010 è alle porte e con quale entusiasmo si apre, lo sanno solo le banche.

venerdì 5 febbraio 2010

Lettera a Claudio Grassi

Antonio scrive: 1 febbraio 2010 alle 23:28 Caro Claudio, hai perfettamente ragione rispetto ai settarismi, ma se li usi come categoria per definire chi si oppone agli accordi con il PD e la sinistra illuminata ti faccio notare che occorrerebbe considerare alcune varianti: 1) Oggi possiamo parlare di settarismo perchè abbiamo conosciuto il PCI e la sua storia; 2) dobbiamo ricostruire nuovamente un’identità comunista? 3) e’ necessario distinguerci dalla melma del pensiero unico? Rispetto alla considerazione di chi è “andato oltre”, forse hai ragione tu visto come è finito il documento del congresso e tu sai bene quanto dovrebbe valere in una formazione collettivista un documento che racchiude la sintesi di varie posizioni. Forse aveva ragione Vendola. La Rifondazione è finita ed è giunta l’ora di sostituire la rifondazione comunista con la rifondazione della Sinistra. Io non sono daccordo ma visto gli esiti del documento congressuale non mi resta che adeguarmi o farmi definire settario e residuale. E’ questo che pensi veramente? Per rispetto di chi ha fatto la campagna elettorale contro Vendola ed il suoi ed in difesa di un briciolo di identità, penso che le scissioni sono uguali alla perdita dei denti…ti fanno tanto male ma quanto l’hai persi non li puoi rimettere più allo stesso posto a meno che non siano artificiali e fai un intervento chirurgico. Un abbraccio Antonio Falcone

domenica 24 gennaio 2010

Promesse elettorali di Enrico Rossi

Dichiarazione del capogruppo Antonio Falcone sul Centro di eccellenza delle malattie epatobiliari promesso a Chianciano dal candidato alle regionali del PD Enrico Rossi: BASTA ANNUNCI E PROMESSE ELETTORALI DOPO OTTO ANNI DI VUOTO.....SI RISCHIA DI IRRITARE PERFINO L’EROE DI COLLODI. “Enrico Rossi ed il PD provinciale rilanciano il centro di eccellenza per le malattie epatobiliari, come se alla guida della Sanità regionale, della Regione Toscana e della provincia di Siena fin’ora ci fossero stati i marziani. Durante la festa dell'Unità del 2002 Enrico Rossi assunse l’impegno per la costruzione di un Centro di Ricerca per le malattie del fegato, ripreso sia dal programma comunale che da quello provinciale del 2004, sbandierato ai quattro venti in ogni occasione pubblica, incluso la campagna elettorale 2009. Sono passati otto anni, Enrico Rossi ha fatto carriera e da Assessore alla Salute diventerà Governatore della Toscana, viceversa l’impegno assunto è retrocesso, da centro di ricerca per le malattie del fegato si è ridotto in centro diagnostico di eccellenza. Non ci vuole molto per capire la differenza. Tuttavia in ogni appuntamento elettorale il PD non perde occasione per fare annunci sul rilancio di Chianciano. Peccato che dopo le elezioni rimane il vuoto ed i pilastri di cemento armato abbandonate nella desolazione e nel degrado, come nel caso delle piscine termali e del pala-congressi. Possiamo comprendere Elisa Meloni che nel 2002 era ancora adolescente e forse non è informata sul passato della città termale, ma come si può comprendere chi ricopriva e ricopre tutt’ora ruoli importanti sia nell’Amministrazione che nel PD. Come è possibile giocare con i problemi e la pazienza di chi non riesce a sopravvivere con la propria impresa e di chi perde ogni giorno il lavoro e la speranza di andare avanti?!”

venerdì 22 gennaio 2010

Siena, 21 gennaio 2010 - 1M/2010 OGGETTO: Mozione “Per impugnare innanzi alla Corte Costituzionale l’art.15 del D.L. n.135 del 2009” Il Consiglio Provinciale Premesso: • Che in data 19 novembre 2009 il Parlamento italiano ha convertito in Legge il D.L. 25 settembre 2009 n.135 il quale, con il suo articolo 15, ha introdotto a pieno titolo i soggetti privati nella gestione dell’acqua pubblica, considerata servizio pubblico di rilevanza economica, imponendo tale scelta ai governi regionali; • Che questo provvedimento coinvolge altri servizi pubblici locali, sottraendo alle autonomie locali la potestà di scelta del modello di gestione più adeguato alle esigenze del proprio territorio; Considerato: • Che in tal modo viene definitivamente consegnato al mercato il diritto fondamentale dei cittadini all’accesso all’acqua, bene essenziale della vita che sta divenendo sempre più prezioso causa la sua diminuzione per effetto di cambiamenti climatici, aumento demografico ed eccesso di sprechi ed abusi; • Che esistono autorevoli esempi sia a livello internazionale, primo tra tutti quello della città di Parigi, sia a livello nazionale, come nella Regione Puglia, in cui si è intrapresa la direzione opposta della riacquisizione dalla gestione interamente pubblica. dei servizi idrici, anche in considerazione dei costi insostenibili che il servizio affidato ai privati aveva assunto per la collettività; • Che sono migliaia i Comuni italiani nei quali si sono presentate o si stanno presentando richieste di modifica degli statuti comunali per introdurre e riconoscere l’accesso all’acqua come diritto universale, indivisibile, inalienabile ed il servizio idrico integrato come servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto essenziale per la dignità di tutti i cittadini; • Che esiste una diffusa e forte mobilitazione della società italiana ma anche di altri Paesi del mondo per la difesa dell’acqua pubblica, poiché a pagare le conseguenze di una privatizzazione di un bene tanto prezioso sarà la popolazione più povera del nostro Paese e dell’intero pianeta; • Che il D.L. insieme all’acqua, avvia la privatizzazione di molti altri servizi essenziali per il benessere delle collettività locali, di cui si ritiene necessario prevedere una gestione pubblica; • Che debba essere salvaguardato il principio costituzionale dell’autonomia degli enti locali nella libera scelta della modalità di gestione la più conforme alle esigenze del territorio • Che la disposizione citata si pone in contrasto con le norme della Costituzione italiana sotto due punti vista, in quanto in palese violazione sia del suo articolo 3, secondo il quale tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e lo Stato è chiamato a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono tale parità, sia dei suoi articoli 5, 114, 117, 118, i quali sanciscono il dovere dello Stato di promuovere le autonomie locali adeguando la sua legislazione alle esigenze di autonomia e decentramento, delimitando le sfere di competenza dell’azione statale; • Che già le Regioni Puglia, Piemonte e Trentino hanno deciso di impugnare il citato provvedimento dinanzi alla Corte Costituzionale in quanto lesivo della dignità dei cittadini e delle prerogative assegnate dalla Costituzione alle Regioni italiane; impegna la Giunta provinciale a sollecitare la Regione Toscana ad impugnare innanzi alla Corte Costituzionale l’art.15 del D.L. n.135 del 2009 convertito in Legge n.166 del 2009 per violazione degli articoli 3, 5, 114, 117 e 118 della Costituzione italiana, ed a sostenere tutte le iniziative istituzionali e politiche collegate a questa finalità.

Interrogazione rotatoria SP146 - Querce al Pino

Siena, 20 gennaio 2010 Interrogazione n. 3/2010 Al Presidente della Provincia di Siena Oggetto: Interrogazione consiliare a risposta orale e scritta inerente la rotatoria della SP146 località Querce al Pino - Chiusi. Premesso che sarebbe stato opportuno realizzare una rotatoria 500 metri più avanti e precisamente dove attestano la strada che conduce al Casello dell’Autostrade del Sole A1, la strada per Chiusi, quella per Chianciano e quella per Sarteano e che rimane difficile comprendere come mai si è provveduto a realizzare una rotatoria solo a servizio dell’ingresso della multisala e dove non si attesta nessun’altra arteria di circolazione. Il Gruppo di Rifondazione Comunista-Comunisti Italiani chiede di sapere: quando si provvederà a completare tale opera considerato che le carreggiate di deflusso sono particolarmente strette e la Provincia è costretta a mettere birilli di segnalazione del limite di carreggiata per evitare uscite di strada dei veicoli che tuttavia, rimangono spesso coinvolti in questo tipo di incedenti. Per non parlare dei pericoli che corre, in caso di sorpassi, soprattutto chi viaggia con veicoli leggeri come scooter, biciclette o addirittura che cammina a piedi. Chiede altresì di sapere se l’Amministrazione Provinciale ha preso in considerazione l’eventualità di realizzare una rotatoria in prossimità dell’ingresso al Casello A1 Chiusi -Chianciano Terme, dove vi è una presenza notevole di traffico e considerato che ormai in questo tipo di incroci sono state realizzate le rotatorie previste per legge quasi dappertutto. Inoltre questo intervento ci risulta modesto in termini economici perché lo spazio a disposizione è rilevante differentemente di quello dell’aria utilizzata per la rotatoria suddetta. Qualora l’Amministrazione avesse già in programma questo tipo di intervento chiediamo di sapere quali sono i tempi previsti e quali gli eventuali elementi ostativi.

venerdì 15 gennaio 2010

Licenziamenti Novartis

Dichiarazione del capogruppo Antonio Falcone sui licenziamenti annunciati da Novartis: INACCETTABILE MANDARE A CASA I LAVORATORI QUANDO GLI AFFARI CON IL MINISTERO ITALIANO VANNO A GONFIE VELE GRAZIE ALLA PANDEMIA. Il Gruppo provinciale Rifondazione Comunista-Comunisti Italiani esprime tutta la propria solidarietà nei confronti dei lavoratori messi in mobilità dalla Novartis. Per quanto ci riguarda, riteniamo inaccettabile che l’azienda dopo aver ricevuto una commessa importante in termini finanziari come quella relativa al vaccino per l’influenza A, possa mettere in mobilità 24 lavoratori. Riteniamo questa condotta irrispettosa nei confronti dei lavoratori e delle loro famiglie che rischiano di essere vittime di una ristrutturazione aziendale che non trova nessun tipo di giustificazione e che fra l’altro non è stata minimamente concertata con le maestranze aziendali. Troppo comodo fare il bello ed il cattivo tempo con i soldi pubblici del Ministero e con il destino dei lavoratori e tenuto conto della fin troppa disponibilità dimostrata dalle Istituzione durante la vicenda relativa agli scarichi di formaldeide. Chiediamo l’immediato impegno dell’ Assessore provinciale competente e di tutte le Istituzioni affinchè venga impedita l’ennessima malefatta dei padroni nei confronti di chi lavora.

Interrogazione n. 2/2010

Su segnalazione del nostro consigliere comunale di Murlo abbiamo inoltrato al Presidente della Provincia la seguente interrogazione consiliare: Siena,16 gennaio 2010 Interrogazione n. 2/2010 Al Presidente della Provincia di Siena Oggetto: Interrogazione a risposta orale e scritta Premesso che il territorio comunale di Murlo è attraversato dal fiume Merse dal torrente Crevole e da altri corsi d’acqua minori; che un’adeguata e sistematica manutenzione e pulizia degli stessi è condizione necessaria per contenere esondazioni e disagi o pericoli alla popolazione; che esistono strutture come la passerella sul fiume Crevole in località La Befa, che vengono regolarmente inondate in occasione di elevate precipitazioni, isolando in tal modo le abitazioni oltre il torrente e/o costringendo i cittadini ad attraversarlo utilizzando i binari della ferrovia con grande rischio per la sicurezza; che il suddetto problema non è nuovo ma conosciuto da molti anni e dalle passate amministrazioni, nonché oggetto di molte segnalazioni da parte degli abitanti interessati; che i vincoli ambientali o di bilancio non sollevano gli Enti preposti dal dovere di cercare soluzioni tecniche per mettere in sicurezza l’attraversamento del torrente Crevole onde evitare disagi e rischi per i cittadini; Il Sottoscritto Antonio Falcone, Consigliere della Lista Rifondazione-Comunisti Italiani. CHIEDE al Presidente della Giunta Provinciale di riferire sullo stato dei fiumi e dei torrenti che attraversano quel territorio comunale, in ordine soprattutto alla loro manutenzione ed alle competenze dell’Amministrazione comunale; se intende impegnarsi per quanto di competenza e sollecitare l’Amministrazione per quanto ad essa compete per cercare una soluzione definitiva in particolare al problema dell’attraversamento del torrente Crevole in località La Befa; se intende impegnarsi affinchè l’incolumità dei cittadini sia prioritaria rispetto ai vincoli naturalistico - paesaggistici che non sarebbero comunque stravolti dalla messa in sicurezza e pulitura della passerella. Siena, 16/01/2010. Antonio Falcone

giovedì 14 gennaio 2010

Interrogazione Consiliare

Siena,14 gennaio 2010 Interrogazione n. 1/2010 Al Presidente della Provincia di Siena Oggetto: Interrogazione consiliare a risposta orale e scritta. Appreso dalla stampa locale che nel Comune di Sovicille nelle vicinanze di Palazzo al Piano e precisamente nel podere Campofico, sono intervenute le guardie provinciali insieme all’Ufficiale Giudiziario ed ai carabinieri per notificare agli occupanti un’ingiunzione di sfratto, usando trapani ed attrezzi per forzare l’ingresso tenuto chiuso dagli occupanti; considerato che gli occupanti vivono da tempo nel podere suddetto e che, fra l’altro hanno avviato iniziative di miglioramento dello stesso sito fra i quali attività di coltivazione e di allevamento di piccoli capi di bestiame. Il Gruppo di Rifondazione Comunista-Comunisti Italiani chiede di sapere: - quando, l’Amministrazione Provinciale è venuta a conoscenza dell’esistenza dei dimoranti abusivi e cosa ha fatto per scongiurare un comportamento poco dignitoso per il significato sociale e pubblico dell’Ente; - cosa pensa di fare per trovare una soluzione che non peggiori la situazione economica e logistica dei ragazzi e faccia in modo che possano continuare la vita associativa salvaguardando i valori che hanno dimostrato quei ragazzi, rispettando l’uomo e l’ambiente dove vive a discapito di attività meno dignitosi per se stessi e per la comunità tutta; - cosa intende fare qualora i termini di sgombero non saranno rispettati e quale sarà la destinazione di quel podere qualora, come auspichiamo, si trovi una soluzione che non penalizzi la vita di quei ragazzi, anche in considerazione della durezza dei tempi ed in un momento così drammatico soprattutto per chi non ha la fortuna di avere un tetto ed un luogo dove ripararsi perlomeno dal freddo di questi giorni. Il Capogruppo della Lista Rifondazione - Comunisti Italiani Antonio Falcone

venerdì 8 gennaio 2010

Bilancio di previsione 2010

I problemi e le criticità conseguenti all’approvazione del 1° Bilancio del Consiglio Provinciale uscito dalle ultime elezioni amministrative, sono veramente pesanti, certamente non per quello che sostiene il PDL e cioè dovuti alla modifica dei parametri incentivanti e per effetto dello spostamento di alcune voci di bilancio da un Titolo ad un altro, ma per le conseguenze economiche che produrranno sul tessuto sociale e sul futuro economico della provincia. Per quanto ci riguarda, con l’approvazione del bilancio di previsione per il 2010 si è prodotta l’ennesima criticità nei confronti dei cittadini della nostra Provincia. Infatti sul Bilancio di Previsione è stato effettuato un taglio della spesa, rispetto al 2009, che supera ampiamente il 20% delle uscite consolidate nell’ultimo esercizio. Si tratta di oltre 45 milioni di euro in meno che circoleranno nella nostra provincia ed a queste si aggiungeranno i tagli perpetrati da quasi tutti i comuni ed i disastri economici provocati dalla crisi di carattere generale che stiamo vivendo. Lo scenario che si prospetta per le nostre comunità sarà molto duro. I buoni propositi ed i numerosi Tavoli e Protocolli d’Intesa che sta mettendo in atto l’Amministrazione non saranno sufficienti ad attenuare gli effetti che si produrranno a causa di questi tagli. Purtroppo e come sempre, sono le risorse destinate alle politiche sociali quelle ad essere più falcidiate, difatti avremo i tagli più cospicui nei capitoli che riguardano il Settore Sociale (-32,6%), l’Istruzione Pubblica (-32,1%) e lo Sviluppo Economico (-37,4). Stessa sorte hanno subito altri settori, per noi di rilevanza strategica, quali quello relativo alla Gestione del Territorio (-14,4%) ed alla Tutela Ambientale (-6,7%). Siamo consapevoli che la diminuzione dei trasferimenti dello Stato e della Regione, in misura del 5% rispetto al 2009 e le misure relative alla riduzione della spesa pubblica imposte dal Patto di Stabilità, pesano enormemente sulle scelte della Provincia, tuttavia, non possiamo evitare di porci la seguente domanda: “il Bilancio del 2009 era improntato su misure elettoralistiche oppure il PD è convinto come il PDL che la crisi si combatte riducendo la spesa pubblica?” Noi siamo molto preoccupati e crediamo che se non si darà vita ad una fase in cui si rinuncia alle grandi opere e si avviano una serie di piccoli investimenti pubblici per rendere la nostra Provincia più sicura ed efficiente e nello stesso tempo permettere al tessuto economico, composto soprattutto di piccole aziende, ed ai lavoratori di essere protagonisti di un circuito virtuoso di ripresa di circolazione finanziaria e sviluppo locale, saranno anni molto difficili per il popolo senese.