La vicenda MPS conferma il definitivo
fallimento della terza via e cioè il connubio pubblico-privato, il cosiddetto ibrido e quindi
quella stampella funzionale solo alla copertura della contraddizione storico-sociale
del nostro paese degli ultimi 30 anni: “come avrebbero potuto le forze anticapitaliste
governare un sistema che fa del profitto non solo l'accumulo ma addirittura si nutre del mercato
speculativo degli accumuli”.
Il paradosso continua con queste
parate di verginelle che si rincorrono come fossero nell’aia a giocare a
nascondiglio o alla ricerca affannosa del futuro colpevole, dimenticando che il vero
fallimento del MPS è da cercare nel mancato controllo della banca da parte della Fondazione
e quindi della città e della provincia. Troppo facile cercare capri espiatori
per la magistratura coprendo il madornale errore storico delle varie bolognine.
Si, proprio la Fondazione, questo strano istituto
nella quale sedevano sia maggioranza che opposizione, in una sorta di cerchio
che tutto faceva meno che controllare e/o capire cosa accadeva nella piazza distante
poche centinaia di metri dal Campo. L’azionista di maggioranza sotto il
controllo diretto dei nominati dalla politica e dalle istituzioni non è
riuscita nemmeno a salvare se stesso dalla miserevole figuraccia.
Attendiamo i responsi di chi è
chiamato ad indagare, è giusto che paga chi ha eventuali responsabilità
dirette, ma come possiamo ignorare che i partiti derivati dal PCI, liberati dal
fardello storico e progressista dell’anticapitalismo, hanno completamente
fallito nel pensare di ammorbidire il serpente a 5 teste e renderlo meno
velenoso. Il sistema finanziario mondiale, europeo e nazionale insegnano come
le speculazioni delle tante facce oligarchiche hanno necessità di rigenerarsi
ciclicamente accollando sempre sui più deboli la soma delle orge e dei vizi
del capitalismo e non ci sono controlli pubblici che reggono.
Ma allora perché continuare a
sognare e non ammettere che il capitalismo non si controlla e che la finanza
strozza sempre il più debole. Ma allora perché non ammettere che stare in mezzo
non serve più a nessuno. Quindi o di qua o di la. O si sta con i lavoratori o si
sta con il capitale. Altro che terze vie!
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