venerdì 22 gennaio 2010

Siena, 21 gennaio 2010 - 1M/2010 OGGETTO: Mozione “Per impugnare innanzi alla Corte Costituzionale l’art.15 del D.L. n.135 del 2009” Il Consiglio Provinciale Premesso: • Che in data 19 novembre 2009 il Parlamento italiano ha convertito in Legge il D.L. 25 settembre 2009 n.135 il quale, con il suo articolo 15, ha introdotto a pieno titolo i soggetti privati nella gestione dell’acqua pubblica, considerata servizio pubblico di rilevanza economica, imponendo tale scelta ai governi regionali; • Che questo provvedimento coinvolge altri servizi pubblici locali, sottraendo alle autonomie locali la potestà di scelta del modello di gestione più adeguato alle esigenze del proprio territorio; Considerato: • Che in tal modo viene definitivamente consegnato al mercato il diritto fondamentale dei cittadini all’accesso all’acqua, bene essenziale della vita che sta divenendo sempre più prezioso causa la sua diminuzione per effetto di cambiamenti climatici, aumento demografico ed eccesso di sprechi ed abusi; • Che esistono autorevoli esempi sia a livello internazionale, primo tra tutti quello della città di Parigi, sia a livello nazionale, come nella Regione Puglia, in cui si è intrapresa la direzione opposta della riacquisizione dalla gestione interamente pubblica. dei servizi idrici, anche in considerazione dei costi insostenibili che il servizio affidato ai privati aveva assunto per la collettività; • Che sono migliaia i Comuni italiani nei quali si sono presentate o si stanno presentando richieste di modifica degli statuti comunali per introdurre e riconoscere l’accesso all’acqua come diritto universale, indivisibile, inalienabile ed il servizio idrico integrato come servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto essenziale per la dignità di tutti i cittadini; • Che esiste una diffusa e forte mobilitazione della società italiana ma anche di altri Paesi del mondo per la difesa dell’acqua pubblica, poiché a pagare le conseguenze di una privatizzazione di un bene tanto prezioso sarà la popolazione più povera del nostro Paese e dell’intero pianeta; • Che il D.L. insieme all’acqua, avvia la privatizzazione di molti altri servizi essenziali per il benessere delle collettività locali, di cui si ritiene necessario prevedere una gestione pubblica; • Che debba essere salvaguardato il principio costituzionale dell’autonomia degli enti locali nella libera scelta della modalità di gestione la più conforme alle esigenze del territorio • Che la disposizione citata si pone in contrasto con le norme della Costituzione italiana sotto due punti vista, in quanto in palese violazione sia del suo articolo 3, secondo il quale tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e lo Stato è chiamato a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono tale parità, sia dei suoi articoli 5, 114, 117, 118, i quali sanciscono il dovere dello Stato di promuovere le autonomie locali adeguando la sua legislazione alle esigenze di autonomia e decentramento, delimitando le sfere di competenza dell’azione statale; • Che già le Regioni Puglia, Piemonte e Trentino hanno deciso di impugnare il citato provvedimento dinanzi alla Corte Costituzionale in quanto lesivo della dignità dei cittadini e delle prerogative assegnate dalla Costituzione alle Regioni italiane; impegna la Giunta provinciale a sollecitare la Regione Toscana ad impugnare innanzi alla Corte Costituzionale l’art.15 del D.L. n.135 del 2009 convertito in Legge n.166 del 2009 per violazione degli articoli 3, 5, 114, 117 e 118 della Costituzione italiana, ed a sostenere tutte le iniziative istituzionali e politiche collegate a questa finalità.

Interrogazione rotatoria SP146 - Querce al Pino

Siena, 20 gennaio 2010 Interrogazione n. 3/2010 Al Presidente della Provincia di Siena Oggetto: Interrogazione consiliare a risposta orale e scritta inerente la rotatoria della SP146 località Querce al Pino - Chiusi. Premesso che sarebbe stato opportuno realizzare una rotatoria 500 metri più avanti e precisamente dove attestano la strada che conduce al Casello dell’Autostrade del Sole A1, la strada per Chiusi, quella per Chianciano e quella per Sarteano e che rimane difficile comprendere come mai si è provveduto a realizzare una rotatoria solo a servizio dell’ingresso della multisala e dove non si attesta nessun’altra arteria di circolazione. Il Gruppo di Rifondazione Comunista-Comunisti Italiani chiede di sapere: quando si provvederà a completare tale opera considerato che le carreggiate di deflusso sono particolarmente strette e la Provincia è costretta a mettere birilli di segnalazione del limite di carreggiata per evitare uscite di strada dei veicoli che tuttavia, rimangono spesso coinvolti in questo tipo di incedenti. Per non parlare dei pericoli che corre, in caso di sorpassi, soprattutto chi viaggia con veicoli leggeri come scooter, biciclette o addirittura che cammina a piedi. Chiede altresì di sapere se l’Amministrazione Provinciale ha preso in considerazione l’eventualità di realizzare una rotatoria in prossimità dell’ingresso al Casello A1 Chiusi -Chianciano Terme, dove vi è una presenza notevole di traffico e considerato che ormai in questo tipo di incroci sono state realizzate le rotatorie previste per legge quasi dappertutto. Inoltre questo intervento ci risulta modesto in termini economici perché lo spazio a disposizione è rilevante differentemente di quello dell’aria utilizzata per la rotatoria suddetta. Qualora l’Amministrazione avesse già in programma questo tipo di intervento chiediamo di sapere quali sono i tempi previsti e quali gli eventuali elementi ostativi.