Possiamo comprendere, anche se non giustificare la storia della
Fondazione MPS e l’aver distribuito utili virtuali (gonfiati) o più
precisamente “aver speso debiti” credendo che fossero “crediti”. Lo
comprendiamo perché questo è avvenuto in tutt’Europa, da qualche parte di più
(Italia), da qualche altra meno (Germania). Sono decine e decine di anni che si
concedono finanziamenti a falsi piani industriali, che si aumenta il patrimonio
dell’aziende gonfiando i numeri del magazzino. Pareggiare i bilanci con le
sostanze tossiche dei derivati o con scemenze del genere è stato lo sport
preferito dei management delle aziende e dei centri burocratici dell’Alta,
Media e Piccola borghesia italiana. Non a caso Monti ed i professori della
Bocconi sono scesi in campo in “punta dei piedi” per difendere gli interessi
della finanza dagli aguzzi canini della mangiatoia del bel paese, dimora
permanente, dei brocchi della politica e dei salotti mediatici.
Tutti sanno chi sono stati i veri responsabili ma, come al solito a
pagare sarà sempre il più debole!
In questo quadro e nonostante
tutto, la Fondazione MPS è stato uno strumento importante per il territorio di
Siena. E’vero che grazie a Lei, ci sono
stati salotti pieni, scorpacciate, festini e balli generalizzati, ma è
altrettanto vero che nel contempo sono state fatte scuole, garantiti servizi
sociali, valorizzati musei, asfaltate strade (grigie e bianche), realizzati ponti,
centri sportivi, circoli culturali e tanto altro. Va riconosciuto, però, che la
distribuzione dell’utile a favore dello sviluppo e della tutela del territorio
è una tipicità molto senese è questo
dovrebbero essere un orgoglio storico per Siena e per chi l’ha amministrata per
tanti anni. Invece no, sembra quasi un fuggi, fuggi, generale.
Ci appare strano se non addirittura paradossale, in questo momento
difficile per il territorio, l’atteggiamento servile del PD e del PdL senesi nei
confronti dei palazzi romani. Nessun
pastore a difesa del gregge, nessuna rete per fermare la corsa del Lupo. Possiamo
comprendere la destra perché da queste parti, rappresenta l’opposizione
politica (seppur concorde nelle varie fasi delle scelte delle Fondazione,
incluso l’operazione Antonveneta), ma rimane veramente incomprensibile
l’atteggiamento genoflesso del PD e della Sinistra di Siena. Come si fa ad assistere
supini all’attacco esterno ed interno del
patrimonio senese? Comprendiamo la
necessità di restituire i 3 miliardi di euro prestati dal tesoro , ma quanti
sono i crediti in titoli di debito pubblico in Piazza Salimbeni? A quanto
ammonta la complicità di palazzo Koch e di qualche altro Stato “Italiano” nella
vicenda Antonveneta? Ci fermiamo qui, ma non per mancanza di moventi. Come si
fa a barattare il patrimonio della Fondazione ed il suo significato territoriale
in cambio di una salvezza saldamente controllata da speculatori dalla finanza
euro-asiatica?
Non è diabolico pensare di salvare la Banca svendendo la sua unica
forza, il legame con il territorio? Presenza azionaria massiccia nei servizi (acqua,
rifiuti, trasporti, arte, cultura, sanità, ricerca, etc… etc…)! Speriamo di sbagliare ma ci sembra che la
sinistra senese, come al solito, è pronta a sacrificare l’agnello, o meglio è
disposta a prendere una miriade di schiaffi, pur di soddisfare il desiderio di
scoprire dove vuole arrivare lo schiaffeggiatore (come diceva il grande De
Curtis)!