lunedì 17 settembre 2012

Revisione della spesa e diritti acquisiti


OGGETTO: OdG “Revisione della spesa e diritti acquisiti”.

Premesso che:
la spesa pubblica italiana ammonta a circa 800 miliardi di euro all’anno, di cui gran parte di questa somma se ne va in stipendi e pensioni ed una parte importante è assorbita anche da sprechi di diversa natura e differente livello;

la ricchezza dei cittadini ammonta a circa 8.600 miliardi di euro e quindi fortemente superiore sia alla spesa pubblica che al debito pubblico;

se ci fermiamo e non produciamo più ricchezza ci resta un’autonomia di spesa pubblica di oltre 10 anni;

se consideriamo, quanto, ognuno di noi, a netto delle ingiustizie sociali, riceve in termini di servizi dallo stato e dagli enti locali, il rapporto è fortemente sbilanciato, per cui la spesa pubblica andrebbe aumentata invece che diminuita.

Considerato che:
l’indebitamento pubblico è a favore dei privati e quindi di soggetti (banche, istituti finanziari etc..) che oltre ad usufruire dei servizi pubblici, fanno attività speculativa con la ricchezza degli italiani trasformata in titoli esposti anche sul piano internazionale;

l’attività speculativa è l’indebitamento sono un terreno di gioco delle classi ricche e dei poteri finanziari di questo paese, anche perché per le piccole aziende e per i cittadini in difficoltà l’accesso al credito è quasi vietato.

considerato inoltre:
che il management sia pubblico che privato, fra l’altro ultra pagato anche in termini di rispetto della dignità delle persone, perché spesso la forbice fra lo stipendio di un operaio o una badante e quello di un manager supera il rapporto 1 a 1000;

che i risultati di questo management, sia in termini di produzione di servizi che di risparmio per quanto riguarda il pubblico e sia in termini di produzione di ricchezza e di miglioramento delle aziende, per quanto riguarda il privato, negli ultimi 20 anni sono stati decisamente negativi;

preso atto che:
l’aumento della benzina è stato di oltre 50 centesimi, in poco più di 12 mesi, inoltre, le tasse e l’aumento indiscriminato dei prelievi, che insieme   all’allungamento dell’età pensionabile, hanno leso i diritti acquisiti delle persone, che si sono viste interrotti o perlomeno modificati tutti i progetti di vita e per alcuni anche dopo aver maturato 40 anni di attività lavorativa;

ulteriori tagli ed aumenti e/o accorpamenti istituzionali e soppressioni di distaccamenti territoriali, come nel caso dei tribunali minori (fra l’altro decreto firmato dal ministro Nitto Palma su ordine di Berlusconi e come favore all’Associazione Nazionale Magistrati), graverebbero in maniera forte, soprattutto per gli allungamenti dei tragitti e quindi del costo della mobilità (costo del carburante insopportabile e disservizi di treni e pullman pendolari ormai arrivati all’inverosimile). Siamo arrivati al punto di dover interrompere la possibilità di far fronte agli impegni lavorativi, perché andare al lavoro è diventato più costoso che stare a casa, con l’immaginabile caos che né potrebbe derivare, oltre, naturalmente alla debacle del sistema dei diritti ed in primis di quelli dei più deboli.
 
il Consiglio provinciale di Siena chiede al governo, alle regioni ed al Parlamento di:
-      interrompere tutti gli atti che stanno peggiorando le condizioni di vita dei cittadini e la qualità dei servizi erogati;
-      interrompere le operazioni di revisione della spesa pubblica e dei tagli indiscriminat
-      di tassare dell’80% il reddito netto di ogni persone fisica eccedente i 40.000,00 euro l’anno o il corrispondente mensile sia esso da dipendente, consulente e/o qualsiasi forma di rapporto con gli enti pubblici quali RAI, ENTI STATALI, REGIONI, PROVINCE, COMUNI, AZIENDE MUNICIPALIZZATE, PARTECIPATE ETC…;
-      di tassare del 78% il reddito netto di ogni persone fisica eccedente i 40.000,00 euro l’anno o il corrispondente mensile sia essa dipendente, consulente o aventi rapporto con qualsiasi azienda, società sportiva e istituto privato che lavori, dimori e/o comunque ha riferimenti sul territorio italiano;
-      di tassare del 75% il reddito netto di ogni persone fisica eccedente i 40.000,00 euro l’anno o il corrispondente mensile proveniente da pensione derivante da qualsiasi istituto di previdenza o assicurazione pubblica o privata, erogata e/o percepita sul territorio italiano;
-      mettere in atto un piano triennale di recupero della spesa e di eliminazione degli sprechi concertato fra tutti i soggetti pubblici rappresentati da eletti del popolo;
-      sostenere e fortificare tutti gli strumenti atti al recupero dell’evasione fiscale ed alla lotta contro il trasferimento di ricchezza oltre i confini del territorio nazionale;
-      concertare insieme agli altri stati membri dell’Europa strumenti che tutelano i diritti del lavoro e della sicurezza, oltre che di marchi che garantiscono la qualità dei prodotti che entrano a concorrere commercialmente sul territorio dello Stato e degli Stati dell’Unione;
-      costituire fondi di solidarietà in tutti gli Enti, esclusi dal patto di stabilità ed aperti al contributo di tutti i cittadini e finalizzati al sostegno immediato delle persone impossibilitate a garantirsi con il proprio reddito il minimo vitale indispensabile.