giovedì 31 dicembre 2009

Bentornato Marx

"Ogni cosa oggi sembra portare con sé la sua contraddizione. Macchine, dotate del meraviglioso potere di ridurre e potenziare il lavoro umano, fanno morire l'uomo di fame e lo ammazzano di lavoro. Un misterioso e fatale incantesimo trasforma le nuove sorgenti della ricchezza in fonti di miseria. Le conquiste della tecnica sembrano ottenute a prezzo della loro setssa natura. Sembra che l'uomo nella isura in cui assoggetta la natura, si assoggetti ad altri uomini o alla propria abiezione. Perfino la pura luce della scienza sembra poter risplendere solo sullo sfondo tenebroso dell'ignoranza. Tutte le nostre scoperte e i nostri progressi sembrano infondere una vita spirituale alle forze materiali e al tempo stesso istupidire la vita umana, riducendola ad una forza materiale". Karl Marx.

lunedì 21 dicembre 2009

9 ore di Consiglio, sono finito! Bilancio approvato col voto contrario dei Comunisti e con oltre 40 milioni di euro in meno ripartiti nei settori: Sviluppo Economico, Sociale, Istruzione, Tutela Ambientale e Gestione del Territorio. Il 2010 sarà un anno difficile, naturalmente per i deboli della Provincia di Siena...tanto i ricchi staranno sempre meglio...ed i comunisti saremo di meno ed impegnati in biciclette a fare da scorta a qualcun altro...alè

mercoledì 16 dicembre 2009

Se si chiudessero le trasmissioni che invitano sempre i soliti noti per dire sempre le solite sciocchezze e si aprissero TV dove si invita la gente comune, quella che vive realmente i problemi di cui parlano, senza cognizione di causa, i soliti noti...non ci sarebbe bisogno di chiudere niente, nemmeno i parlamenti dove si portano i cappi o le bottiglie di champagne per brindare...che spettacolo ignobile.....chi paga?....perchè non ci si mena per le idee invece che per le stronzate, per il leaderismo, per il maggioritario di lor signori, per la governabilità di La Russa, Di Pietro, Vespa, Castelli e compagnia? Creare il clima di odio serve al capitalismo per stringere il cappio intorno ai lavoratori soprattutto a quelli che non hanno il posto fisso, a quelli che non li vede nessuno perchè la mattina vanno in cantiere troppo presto...mentre gli altri dormono!!!! Che spettacolo!!!!

venerdì 11 dicembre 2009

Pensieri erotici

Mi chiedo cosa potrà pensare quel manovale che stamani è arrivato in cantiere ed ha trovato l'acqua congelata e per impastare il cemento ha cominciato a soffiare con il compressore mentre il suo capo gli urlava di sbrigarsi (speriamo che quando va a ritirare lo stipendio non lo accoltellano). E cosa pensa quando scopre che lui guadagna 900 € al mese mentre un conduttore televisivo, un calciatore, un manager dell'ASL o di qualche azienda partecipata e non, guadagna oltre 50.000 € al mese. Probabilmente si chiede a cosa serve la ragione e perchè la si dovrebbe usare per pensare?

giovedì 26 novembre 2009

Università

Ritirata la mozione sull'Università da parte dei grupppi di maggioranza del Consiglio provinciale di siena. La mozione verrà discussa in Commissione Cultura dove verranno esaminate le proposte delle minoranze con l'obietticvo di licenziare un testo condiviso da tutto il Consiglio. Si tratta di un atto di responsabilità di tutti i gruppi che, in un momento così difficile e critico per l'ateneo della nostra città, antepongono gli interessi dell'Università a quelli strettamente politici e di parte.

sabato 21 novembre 2009

Rettifica per la stampa

La Stampa di oggi ha riportato che ieri al Consiglio provinciale di Siena il Gruppo PRC-CI ha votato contro le misure anticrisi, siccome non è così, inviatiamo a leggere quanto segue: Il Gruppo PRC-CI in Consiglio Provinciale di Siena relativamente alle misure anticrisi presentati dalla Giunta ed a tutti gli Ordine del Giorno inerenti l'argomento presentati dai vari Gruppi, non ha partecipato al voto per il seguente motivo: Il Consiglio Straodinario (da noi proposto) si è trasformato in ordinario per responsabilità dei Gruppi del PdL e della maggioranza che hanno reso il documento della Giunta non emendabile per cui in aula ognuno ha votato il proprio compitino. Quindi la scelta era dire si o no e siccome, per quanto ci riguarda, in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo a causa della crisi economica soprattutto chi è senza lavoro e le famiglie in difficoltà con mutui e figli a scuola, si doveva fare ogni sforzo per fare un documento che riusciva a rispondere a tutte le emergenze provinciali. Così non è stato, perchè si è rifiutato il confronto, per cui il nostro Gruppo ha fatto le sue proposte, ha preso atto delle proposte degli altri e non ha partecipato al voto.

venerdì 20 novembre 2009

Il prossimo Consiglio Provinciale del 25 Novembre

Si discuterà una mozione sull'Università di Siena: cosa fare per uscire dalla crisi. Intanto bisognerebbe capire come mai in questi anni nessuno si era reso conto che l'Università aveva un buco di 300 milioni di euro, come mai i dirigenti che guadagnano un sacco di quattrini non sono mai responsabili e come mai nelle crisi pagano sempre i più deboli? In questo caso: gli sudenti, i ricercatori precari, i lavoratori!

mercoledì 18 novembre 2009

La crisi per chi?

Se una settimana fa i Parlamentari si sono aumentati lo stipendio da 17915 a 19150 euro al mese, se le banche hanno aumentato gli utili, se i dirigenti ricevono ancora ricchi stipendi e ricchi premi di produttività, perchè chi guadagna meno di 1000 euro mese o non guadagna per niente non si deve incazzare e pretendere di stare meglio?

venerdì 13 novembre 2009

Bufera nel PD e nel PdL di Chianciano

COMUNICATO STAMPA Nello spazio di qualche giorno la Giunta di centrosinistra di Chianciano perde uno dei suoi principali esponenti, la dott.sa Bianchi e nel contempo il centrodestra perde il suo leader: l’ex ministro Guidi Sulle dimissioni di Guid,i come avevo già detto nel corso della campagna elettorale, erano ampiamente prevedibili nel momento in cui il centro desta è stato sconfitto. Si sapeva bene che quella candidatura era uno specchietto per le allodole, un candidato prestato al centrodestra nel tentativo di vincere che in caso di sconfitta se ne sarebbe andato. Per quanto riguarda la dott.sa Bianchi, le sue dimissioni destano più stupore e certamente indeboliscono una maggioranza che su questo nome aveva puntato come segno di rinnovamento. Questi segnali di crisi non sono per noi di Rifondazione Comunista e della lista Comunista, motivo di soddisfazione. Restiamo invece preoccupati per la situazione economica e sociale della realtà di Chianciano, rispetto alla quale continuiamo a non vedere da parte dell’amministrazione risposte adeguate. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di partire dalle terme per rilanciare un progetto di sviluppo che facesse delle risorse naturali e paesaggistiche di Chianciano, il punto di forza per una ripresa economica e sociale. A questa amministrazione chiediamo che si dia una mossa e che ripaghi la fiducia ricevuta dalla maggioranza dei cittadini con un impegno concreto per rispondere a queste esigenze. Gianluigi Pegolo

lunedì 9 novembre 2009

Il PRC ed il PdCI esprimono preoccupazione e dubbi per le dimissioni dell’Assessore alle attività produttive. Dopo appena sei mesi la Giunta, presentata come una squadra forte ed innovativa, perde proprio la Dott.ssa Bianchi, che doveva significare lo scatto in avanti di una classe dirigente ormai vecchia e satura dal contesto statico e stagnante della crisi della politica ed inefficace rispetto alla deriva economica diventata insopportabile per tutti. Purtroppo, con queste dimissisioni si conferma che il richiamo alla partecipazione ed al ricambio della classe dirigente rimane scritto solo nei programmi elettorali e non viene mai realizzato concretamente. Infatti il 100% dei componenti della Giunta ritorna ad essere rappresentato solo da ex amministratori. Il PRC da “Settembre 2003” denuncia apertamente il progetto scellerato e condiviso dai vertici del Centro-Destra e del Centro-Sinistra basato sulla rinuncia alla elaborazione di un piano industriale con al centro il termalismo come risorsa fondamentale per la ripresa di Chianciano. I partiti che governano e soprattutto il PD non possono far finta di nulla continuando a delegare l’esecutivo sulle responsabilità politiche della città. Auspichiamo, quindi, che si faccia chiarezza al più presto, aprendo un serio e costruttivo confronto con la città e con i suoi abitanti. I Comunisti esprimono contrarietà ad elezioni anticipate, perché aumenterebbero la confusione e l’incertezza e non sarebbe certo il PdL a poter risolvere i problemi del paese, visto il fallimento della lista Guidi e come è finito il paventato bene che gli attuali ministri del Centro-Destra, dovevano fare per Chianciano. E’ urgente che il Consiglio Comunale decreti lo Stato d’emergenza e chieda l’intervento del Governo, della Regione e della Provincia, per un sostegno ai disoccupati, alle famiglie ed alle imprese in difficoltà e si definisca un Piano che metta in stretto collegamento le Terme, l’Assessorato regionale alla Salute e le università toscane che attraverso la ricerca e lo studio dovranno concorrere a definire il rilancio dell’identità termale. Sperando che le dimissioni non siano state stimolate per legittimare una covante “restaurazione” allo scopo di consolidare il mantenimento della situazione esistente e la definitiva rinuncia alla ripresa di Chianciano come stazione termale. Partito della Rifondazione Comunista Partito dei Comunisti Italini Chianciano Terme

martedì 27 ottobre 2009

Centrale a biomasse di Gallina: cosa c'entra con la Valdorcia?

Il Gruppo consiliare PRC-CI della provincia di Siena, si dissocia dalla decisione dell’Amministrazione provinciale e del Sindaco di Castiglione d’Orcia di non partecipare all’incontro pubblico organizzato dal comitato civico di Gallina, secondo noi, infatti è doveroso ascoltare le richieste e le preoccupazioni espresse dai cittadini. Inoltre siamo sconcertati dal fatto che gli amministratori “confermano la validità del progetto perché non ci sono elementi di preoccupazione per l’ambiente e la salute pubblica”, mentre il dirigente provinciale ARPAT, intervenuto in assemblea, riferisce che il progetto è stato modificato e l’iter autorizzativo è in fase di approfondimento negli aspetti che riguardano l’emissione atmosferica. La Provincia ed il Comune invece di rifiutare il confronto pubblico dovrebbero attivare immediatamente tutti gli strumenti istituzionali per dare risposte certe ai cittadini. Consideriamo irrispettoso il comportamento delle Amministrazioni competenti nei confronti del Comitato che si è trovato solo a far fronte alle domande ed alle preoccupazioni dei cittadini (oltre 200 persone presenti). Pur sottolineando la professionalità del dirigente Arpat, non possiamo evitare di porci alcune domande: la Provincia ed il Comune non sono al corrente delle ulteriori richieste di Sorgenia o il dirigente non è in linea con la volontà amministrativa? Inoltre se il progetto è stato rielaborato prima ancora di costruire la centrale, quante volte sarà modificato poi? Come si fa a parlare di validità del progetto quando ancora lo stesso è in fase di definizione? In ogni caso noi vigileremo sull’Iter autorizzativo e su quanto necessario per tutelare l’interesse generale, prioritario su qualsiasi iniziativa imprenditoriale. I Comunisti da sempre al fianco della gente della Vald’Orcia sono molto preoccupati della situazione che si sta creando riguardo al futuro di queste terre. Il partito alla guida delle istituzioni, da una parte promuove la Vald’Orcia come patrimonio ambientale dell’UNESCO e dall’altra assiste supinamente allo snaturamento della stessa. Questa mancanza di attenzione e di collegamento con il territorio è confermata dal fatto che ultimamente questa terra è diventata teatro di cattivi odori provenienti dai campi dove vengono spalmati i fanghi trasportati in Vald’Orcia dai depuratori di tutt’Italia. Fra l’altro se a causa della carenza di organici e di risorse non siamo in grado di controllare la quantità di metalli, diossine, arsenico e piombo che assorbono il terreno e le falde acquifere tramite i fanghi, come si pensa di controllare il quantitativo di ceneri che saranno immesse in atmosfera con l’attivazione della centrale di Gallina!? Che cosa c’entra tutto questo con la Val d’Orcia? Perchè per produrre energia si ricorre ad impianti che rendono appena il 25%, se ricorrendo al fotovoltaico ed all’eolico si avrebbero minor costi in termini di consumi del territorio e maggiore rendimento in termini di produzione energetica (50%)? Come mai la paglia, invece di bruciarla, non si rimette nei campi al posto dei fanghi? E’ più conveniente per i cittadini della Vald’Orcia mantenere l’integrità ambientale e la peculiarità agroalimentare o aumentare il traffico degli autotreni e le emissioni di diossine? Di fronte a questi interrogativi, i politici non possono rifiutare il confronto con i cittadini? Le direttive Europee, le leggi nazionali e regionali attribuiscono ai Sindaci l’obbligo di attivare la partecipazione dei cittadini in materia ambientale. L’Autorizzazione di un impianto che modifica lo stato dell’ambiente non può essere demandato ad un semplice dispositivo dirigenziale con l’attivazione della sola Conferenza dei Servizi (dove partecipano solo tecnici). La politica, quella vera, deve ritornare ad assumere la guida delle istituzioni e deve ritornare ad essere in stretto contatto con i bisogni del popolo.

lunedì 12 ottobre 2009

Consiglio provinciale sulla crisi

Il Consiglio provinciale di stamani ha registrato una buona presenza delle rappresentanze istituzionali, delle categorie economiche, delle banche, dell'Università e dei sindacati. Al dibattio è mancato l'intervento dei Sindaci e dei comitati di crisi. L'impegno preso dal Presidente Bezzini è stato quello di convocare un prossimo consiglio per sintetizzare (possibilmente) un documento che recepisce l'esito del confronto e lo proietti con delle proposte immediate per affrontare la crisi. L'apertura alla nostra proposta di generalizzare il sostegno al reddito sia ai disoccupati che agli inoccupati mi è sembrato un fatto positivo...staremo a vedere...chi ha proposte le faccia!

giovedì 8 ottobre 2009

Crisi in Provincia

La crisi congenita del sistema capitalistico basato sul dominio della finanza e sulla mercificazione dei servizi sta creando grossi squilibri. Negli anni 90 ingenti risorse si sono spostati dal lavoro al profitto, dalle famiglie alla finanza, determinando un divario sempre più netto fra ricchi e poveri. Anche la provincia di Siena risente di questi squilibri. Nel 2008 hanno chiuso 2.192 aziende con un saldo passivo di 272; Nel primo trimestre 2009 le attività cessate sono 807 ed il saldo passivo è di 216 Sono tutte aziende con meno di 15 dipendenti dove i lavoratori non hanno ammortizzatori sociali Inoltre ci sono ad oggi oltre 1500 cassa integrati (di aziende con oltre 15 dipendenti). I numeri sono destinati ad aumentare perchè le crisi della cristalleria, del caravan, dell'edilizia e del turismo (-6% di presenze) sommate a crisi strutturali come il termalismo ed in primo luogo Chianciano avranno un riflesso diretto su un indotto vastissimo. Il dramma sta nel fatto che non si conosce cosa succederà in futuro? Quanto durerà la crisi? Quali riflessi avrà nelle famiglie che stanno spendeno tutti i risparmi? Cosa possono fare le istituzioni territoriali? Cosa propongono i comunisti della provincia di Siena? Il Consiglio provinciale del 12 ottobre sarà un primo momento di confronto istituzionale dove si aprirà un confronto con i sindacati, i lavoratori, le associazioni di categoria, con i comuni e con le istituzioni. Esprimi le tue considerazioni e le tue proposte!

martedì 6 ottobre 2009

Una prospettiva ancora valida

Molti sostengono che siamo fuori dalla storia, che non riusciamo a leggere i mutamenti sociali, che non riusciamo a dotarci di strumenti nuovi di analisi e di attrezzature moderne per favorire la partecipazione dei cittadini alla politica. Probabilmente è vero, però l’evoluzione della politica degli ultimi anni dimostra che l’imbroglio ideologico della sbornia liberista non ha prodotto niente di buono e quindi che la prospettiva comunista è sempre valida. Non a caso la sconfitta della sinistra e delle forze di ispirazione socialista inizia proprio con la messa in mora del loro stesso profilo storico-culturale e con la sostituzione della cultura collettivista con quella dell’individuo socialmente impegnato ed economicamente libero. La necessità di mettere gli anticapitalisti a governare il capitalismo, perché ritenuto, con l’avvallo delle esperienze drammatiche dei paesi dell’Est, l’unico sistema possibile, oltre ad essere una contraddizione genetica è risultato un fallimento totale. Come si fa a nascondere a se stessi che non è possibile passare dalla parte di chi per anni era stato oggetto di critiche, di opposizione sociale e politica. La storia italiana aveva distinto i comunisti per le battaglie sui diritti (aborto, divorzio), per la dignità e la qualità del lavoro, per la prevenzione e per la sicurezza sociale. Come è stato possibile annullare questo patrimonio? Il dramma della presunzione “scellerata” dei diregenti dell’ultimo PCI è stato quello che importanti conquiste come la scala mobile, lo statuto dei lavoratori, la prevenzione, la riforma della sanità, i decreti delegati nella scuola pubblica, l’accesso all’Università per tutti e non solo per i figli di papà, sono state distrutte proprio da quegli eredi del PCI e del PSI che negli anni ’90, in nome della necessità di governare il paese e della ricerca della stabilità per decreto, li allontanò definitivamente dalle loro stesse classi di riferimento. La Sinistra con Craxi prima e con il Riformismo liberal poi, alleandosi con le banche ed i poteri finanziari, avviò la definitiva demolizione del Sindacato, della scuola pubblica, dei servizi pubblici (ENEL, SIP, POSTE, FERROVIE, ACQUA). I governi “cosiddetti” di Centro-Sinistra, insieme ai riferimenti storico-culturali abbandonarono perfino la lotta per il posto di lavoro sicuro, introducendo la “flessibilità” del lavoro, copiando, anche un po’ maldestramente la destra europea. Fu il primo governo Prodi, con l’appoggio esterno di Rifondazione Comunista, ad approvare il pacchetto Treu che introduceva il precariato per legge, per non parlare della direttiva Bolkstein diventata legge europea, grazie al voto della sinistra. I governi di Centro-Sinistra, e soprattutto l’omologazione della sinistra italiana al pensiero unico degli anni 90 “meno stato = più ricchezza” hanno spostato l’attenzione dal conflitto fra capitale e lavoro al conflitto fra profitto e speculazione finanziaria, fra economia e finanza. Quindi più liberismo e più mercato, più flessibilità sul lavoro e più lavoro. E come dire: siccome il pane non basta per tutti diamo una briciola ad ognuno così si risolve il problema. In reltà si aumenta l’agonia, ma non si impedisce la morte per fame. Rifondazione Comunista, dopo l’entusiasmo iniziale della ricostruzione di un’idea ancora possibile ha dato vita alla danza delle scissioni. In ogni elezione ha perso dei pezzi. Una volta in nome di un ministero, un’altra volta in nome di una Presidenza di una camera o di una Regione, un’altra volta in nome di un movimento locale o globale che fosse, la volta dopo per un assessorato o per un’idea “altra” di salita arcobalena. Alla fine si è frantumata fino al punto di non essere più in Parlamento. Lo spostamento a destra dell’evoluzione (sic) della sinistra ha finito con il dare una grossa mano alla legittimazione della destra più razzista e liberista d’Europa fino al punto di far rimpiangere la vecchia DC ed a quello di garantire al Governo Berlusconi il più alto grado di consenso che un governo ha mai avuto in Italia, dopo Mussolini. Con il magnifico risultato di ottenere quello che alla DC non fu mai permesso e cioè “la riduzione del potere d’acquisto dei salari”, il dilagare del lavoro precario, il tenere i giovani fuori dal contesto del lavoro, nonostante il lavoro nero dilaga, i doppi e tripli incarichi (soprattutto nel pubblico) abbondano, i pensionati che continuano a lavorare, gli stipendi e le pensioni d’oro che tengono ben salda ed anzi fortificano la barriera fra chi può e chi non può e la distanza fra ricchi e poveri. Lo stato e gli Enti locali, sempre più intrecciati dalle varie riforme (Bassanini), dai patti di stabilità e dai vincoli della debolezza della politica, non riescono a far partire nessuna ristrutturazione ecologista dell’edilizia italiana tantomeno l’adeguamento alle normative di sicurezza delle strutture pubbliche. Addirittura in Italia si riparla di energia nucleare riportando le lancette del tempo a 40 anni fa. Insomma il liberismo degli anni 90 ci ha lasciato uno Stato incapace ed una politica senza idee e la curiosa constatazione che, quando perfino il Presidente dello Stato più maccartista del mondo (USA) diventa un po’ comunista, noi, in Italia, dove abbiamo rappresentato una esperienza unica di socialismo e democrazia, siamo costretti a nasconderci per paura che Berlusconi continui a chiamarci “comunisti”. E’ veramente paradossale. Questo straordinario paradosso, fa parte del bagaglio e dell’attrezzatura con il quale affronteremo l’esperienza del Consiglio Provinciale. L’obiettivo è quello della costruzione di un senso collettivo dell’istituzione, di un senso partecipato del recupero dell’interesse generale alla guida della politica istituzionale, dopo l’evaporazione della sbornia liberista. Sarà difficile, i numeri sono insufficienti, la Provincia ha poche competenze dirette. Siamo consapevoli di questo, ma siamo ancora carichi dell’orgoglio di tenere alti i nostri simboli e siamo tutt’ora convinti che l’uguaglianza e la libertà sono valori per i quali si possa e si debba ancora lottare. Con queste convinzioni ci siamo presentati alle elezioni e ci confronteremo con le altre forze politiche all’interno del consiglio provinciale, per: combattere il precariato; inserire norme che tutelano la sicurezza sul lavoro partendo da misure severe sui capitolati di appalto; la lotta contro la privatizzazione dei servizi; una gestione dei rifiuti che abbia l’obiettivo di “Rifiuti zero”; la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche, degli acquiferi; il monitoraggio continuo dei siti inquinanti; incrementare il trasporto pubblico locale e la nostra ferrovia, contro ogni forma di potenziamento dell’Aeroporto di Ampugnano; ridare dignità alle qualità terapeutiche delle risorse termali; una reale e attiva partecipazione dei cittadini alle scelte istituzionali.

lunedì 5 ottobre 2009

Cosa si vuole fare della Vald'Orcia-Amiata

Analizzando i comportamenti dei comuni e della Provincia di Siena negli ultimi anni, sembra che il futuro della Vald'Orcia non sia più quello legato al Patrimonio UNESCO e quindi alla filiera corta (terra-paglia-grano-pane), agriturismo, passeggiate ecologiche, piste ciclabili etc... La costruzione di centrali a biomasse alimentate da paglie e rifiuti per ora vegetali, l'utilizzo di fanghi (merda) proveniente da tanti depuratori italiani come fertilizzante attivo dei campi e lo scarso controllo dei quantitativi metallici e velenosi che potrebbero inquinare le falde acquifere e fra l'altro anche quelle termali di cui questa terra è ricchissima, pare che abbia spostato l'interesse dal parco naturale ad uno sviluppo sempre più industrializzato. In sostanza aumenta la produzione di paglia, grazie allo spandimento dei fanghi in agricoltura, aumenta la circolazione di autotreni e di attività industriali, diminuisce la presenza dei turisti e quelli che ci sono vanno via per la puzza. Il PD e le liste civiche hanno cambiato politica in Vald'Orcia? I cittadini sono daccordo? Sono stati coinvolti?