sabato 14 dicembre 2013

Attenti al lupo

Possiamo comprendere, anche se non giustificare la storia della Fondazione MPS e l’aver distribuito utili virtuali (gonfiati) o più precisamente “aver speso debiti” credendo che fossero “crediti”. Lo comprendiamo perché questo è avvenuto in tutt’Europa, da qualche parte di più (Italia), da qualche altra meno (Germania). Sono decine e decine di anni che si concedono finanziamenti a falsi piani industriali, che si aumenta il patrimonio dell’aziende gonfiando i numeri del magazzino. Pareggiare i bilanci con le sostanze tossiche dei derivati o con scemenze del genere è stato lo sport preferito dei management delle aziende e dei centri burocratici dell’Alta, Media e Piccola borghesia italiana. Non a caso Monti ed i professori della Bocconi sono scesi in campo in “punta dei piedi” per difendere gli interessi della finanza dagli aguzzi canini della mangiatoia del bel paese, dimora permanente, dei brocchi della politica e dei salotti mediatici.
Tutti sanno chi sono stati i veri responsabili ma, come al solito a pagare sarà sempre il più debole!
In questo quadro  e nonostante tutto, la Fondazione MPS è stato uno strumento importante per il territorio di Siena.  E’vero che grazie a Lei, ci sono stati salotti pieni, scorpacciate, festini e balli generalizzati, ma è altrettanto vero che nel contempo sono state fatte scuole, garantiti servizi sociali, valorizzati musei, asfaltate strade (grigie e bianche), realizzati ponti, centri sportivi, circoli culturali e tanto altro. Va riconosciuto, però, che la distribuzione dell’utile a favore dello sviluppo e della tutela del territorio è una tipicità molto senese  è questo dovrebbero essere un orgoglio storico per Siena e per chi l’ha amministrata per tanti anni. Invece no, sembra quasi un fuggi, fuggi, generale.
Ci appare strano se non addirittura paradossale, in questo momento difficile per il territorio, l’atteggiamento servile del PD e del PdL senesi nei confronti dei palazzi romani.  Nessun pastore a difesa del gregge, nessuna rete per fermare la corsa del Lupo. Possiamo comprendere la destra perché da queste parti, rappresenta l’opposizione politica (seppur concorde nelle varie fasi delle scelte delle Fondazione, incluso l’operazione Antonveneta), ma rimane veramente incomprensibile l’atteggiamento genoflesso del PD e della Sinistra di Siena. Come si fa ad assistere supini  all’attacco esterno ed interno del patrimonio senese?  Comprendiamo la necessità di restituire i 3 miliardi di euro prestati dal tesoro , ma quanti sono i crediti in titoli di debito pubblico in Piazza Salimbeni? A quanto ammonta la complicità di palazzo Koch e di qualche altro Stato “Italiano” nella vicenda Antonveneta? Ci fermiamo qui, ma non per mancanza di moventi. Come si fa a barattare il patrimonio della Fondazione ed il suo significato territoriale in cambio di una salvezza saldamente controllata da speculatori dalla finanza euro-asiatica?
Non è diabolico pensare di salvare la Banca svendendo la sua unica forza, il legame con il territorio? Presenza azionaria massiccia nei servizi (acqua, rifiuti, trasporti, arte, cultura, sanità, ricerca, etc… etc…)!  Speriamo di sbagliare ma ci sembra che la sinistra senese, come al solito, è pronta a sacrificare l’agnello, o meglio è disposta a prendere una miriade di schiaffi, pur di soddisfare il desiderio di scoprire dove vuole arrivare lo schiaffeggiatore (come diceva il grande De Curtis)!

domenica 7 luglio 2013

Era ora!

S
IENA. Finalmente, si apprende una buona notizia: La Deputazione Amministratrice della Fondazione Mps nella riunione tenutasi il 5 luglio sotto la presidenza del presidente Gabriello Mancini, ha attentamente esaminato la possibilità di agire contro le banche Nomura e Deustche Bank, oltre che nei confronti degli ex vertici della banca stessa (ossia presidente e direttore generale dell’epoca) per ottenere il risarcimento dei danni che le sono stati direttamente causati.
C’è voluto oltre un anno, ma la cosa più ovvia che si doveva fare sta per essere fatta. Sicuramente in ritardo e dopo che ormai la banca e la Fondazione si avviano al tramonto finanziario per non parlare di altro.
L’avevamo proposto in Consiglio Provinciale oltre un anno fa, purtroppo senza la minima attenzione dalla maggioranza del Consiglio, l’avevamo suggerito in tanti modi ma sembrava di sbattere contro un muro di autoreferenzialità, presunzione e sensi di colpa che rasentavano infantilismo e disfatta politica nello stesso tempo.
Era solo perché ci sembrava una cosa ovvia, infatti, personalmente non sono mai stato giustizialista ed il qualunquismo di piazza dove molto spesso ritrovi gli inquisiti al posto degli inquisitori o i verginelli che si ripresentano puri dopo le orge ed i festini sfarzosi, non mi hanno mai convinto.
Tuttavia come comunista e come rappresentante pubblico non potevo accettare che chi rappresentava il popolo senese e non solo, assistesse inerme davanti ad uno scempio finanziario e politico di questo tipo. Inoltre e come al solito, a dirigenti, advisor ed altri soggetti superpagati che escono sempre indenni dai disastri che compiono per non parlare dei premi delle laute liquidazioni che percepiscono. Mentre i lavoratori di mille euro al mese o i bottegai ed artigiani di paese, oltre a rispondere sempre delle proprie azioni, con tasse, precarietà, multe, verbali e sanzioni, spesso pagano anche con la vita gli incerti (o certi?!) del mestiere.

Antonio Falcone - Consigliere comunista provincia di Siena

venerdì 7 giugno 2013

Risparmiare soldi pubblici si può.......allora cominciamo!

GRUPPO CONSILIARE
RIFONDAZIONE-PARTITO COMUNISTA
Palazzo del Governo
Piazza Duomo, 9 – 53100 Siena
Tel: non siamo dotati
Fax: non siamo dotati
antonio.falcone@provincia.siena.it
www.provincia.si.it
Prot. ________________
Siena, 03 Giugno 2013
Mozione n. 1/2013
Al Presidente della Provincia di Siena
Simone BEZZINI
Al Presidente del Consiglio Provinciale
Riccardo BURRESI
Oggetto: Mozione per la riduzione della spesa.
Il Consiglio Provinciale di Siena Premesso che
- in un momento di crisi economica che investe gravemente l’Italia e con essa la Provincia di Siena, per cui, si avverte la necessità di tagliare i costi della politica nelle sue diverse forme;
- Sulla scia di questo contesto si segnalano numerose iniziative assunte a tutti i livelli - citiamo ad esempio, alcune regioni che hanno provveduto o stanno provvedendo a tagliare le indennità dei consiglieri, rimettendo mano anche all'istituto dei vitalizi. Cos’ì come le giunte provinciali, pur rimanendo in carica hanno rinunciato o tagliato gran parte dello stipendio;
- entro la fine dell’anno le funzioni del Consiglio provinciale saranno completamente svuotate del contenuto rappresentativo attuale;
- con la spending review, oltre al contenimento dei costi si è provveduto a tagliare una grossa percentuale di trasferimenti che nel caso della nostra provincia si sono sommati al taglio quasi totale delle risorse della Fondazione MPS, mettendo in grosse difficoltà il bilancio dell’Ente;
- il governo di responsabilità nazionale, venuto fuori dall’esito delle ultime elezioni, sta continuando nella scia di ridurre la spesa pubblica ai fini di far ripartire l’economia. Ritenuto pertanto che
- anche i consiglieri dovranno dare un segnale di adeguamento all’iter che riguarda il contenimento della spesa;
- con la soppressione delle attività delle commissioni, oltre naturalmente a ridurre la spesa attraverso il risparmio dei gettoni dei consiglieri, si ridurrebbe sensibilmente il peso sulle attività delle consulenze e dei dipendenti che potrebbero essere impiegati per operazioni relative al controllo, al rilancio ed alla salvaguardia del territorio.
Il Consiglio Provinciale
Delibera
- di congelare le commissioni consiliari almeno fino alla termine della legislatura e di utilizzare la Conferenza dei Capigruppo come luogo per l’eventuale discussione preventiva di argomenti che possono riguardare le attività delle commissioni attuali e comunque solo in casi veramente urgenti. Impegna
- la conferenza dei Capigruppo ad introdurre le modifiche suddette nell’apposito Regolamento.
Antonio Falcone

venerdì 24 maggio 2013

Elezioni a Siena


Cari compagni,
vi esprimo oltre agli auguri, la mia totale vicinanza ed il mio sostegno all’impresa che siete riusciti a mettere insieme rimettendo nella scheda elettorale di Siena, il nostro simbolo che sembrava dovesse sparire. Come sempre dalla polvere il nostro straccio di rossa bandiera si alza e grazie al vostro impegno ed al sacrificio di tanti compagni, che non intendono piegare la testa al capitalismo, ritorna a sventolare!
Dopo la nottate che i poteri forti e la malapolitica hanno fatto passare alla città di Siena ed al suo territorio, la lista di Rifondazione ed il sostegno ad una proposta alternativa ed autonoma dal PD e dai suoi derivati, rappresentato da Laura Vigni, per noi è il punto di partenza di un modo nuovo, partecipato e concreto per far rialzare la testa ai senesi e soprattutto ai lavoratori, a chi mette nel lavoro la propria esistenza e la speranza di un mondo migliore per i propri figli.
Votare il simbolo del lavoro, nel pieno fallimento del capitalismo sembra quasi scontato, ma sappiamo che non è così, perché gli anni dell’amore odio fra PD e PDL e gli errori della classe dirigente di Rifondazione Comunista, hanno generato disaffezione, grillismo, rabbia ed intolleranza e per i compagni senesi che oltre alla faccia ed alla propria intelligenza ci hanno dovuto mettere molto e molto di più, questo, che da appassionato ciclista, voglio chiamare kilometro zero, rappresenta anche riscatto!
Con questo auspicio vi abbraccio e mi unisco alla lotta per il cambiamento, per il riscatto degli ultimi e per l’affermazione del lavoro e della giustizia.

Antonio Falcone
Capogruppo Rifondazione Comunista al Consiglio provinciale di Siena

venerdì 15 febbraio 2013

MPS in Consiglio Provinciale di Siena

  Oggetto : O.D.G. incidentale sull’argomento inserito al Punto 1 del Consiglio
                Provinciale del 15/02/2013.

Preso atto che la vicenda del MPS, oltre ad essere costantemente fra i titoli principali dei quotidiani nazionali ed internazionali è diventata anche un elemento di scontro elettorale che invece di risolvere la problematica, la strumentalizza e ne accentua la complessità finanziaria esponendo negativamente il nome della banca e la tradizionale ricchezza di un patrimonio collettivo rappresentato fino ad oggi dal forte legame fra Siena ed il territorio provinciale;
Assunto che ormai la magistratura ha evidenziato un fatto chiaro e cioè che l’acquisizione di Antonveneta è stata effettuata ad un prezzo superiore a quello di mercato;
Considerato che l’ex Management della Banca ed anche della Fondazione sono  costantemente a disposizione della Magistratura, per cui è evidente che ci sono responsabilità di occultamento di operazioni finanziarie che hanno nascosto o perlomeno sottovalutato la portata negativa  che avrebbero avuto per l’intero Istituto e per il territorio le scelte effettuate e quindi il disastroso indebitamento sia della Banca che della Fondazione;
Preso atto che l’intendo avuto dalla politica del territorio di controllare la banca attraverso la Fondazione è completamente fallito e che la privatizzazione voluta dal Governo nazionale ha chiaramente snaturato la territorialità dell’Istituto esponendolo maldestramente alle speculazioni finanziarie, fallendo perfino gli intendi privatistici di voler  diventare terza banca italiana ed infine avallando supinamente  le scelte del management e dei costosissimi Advisor che si sono succeduti negli anni;
Considerato che La Fondazione era il principale azionista della Banca e per sostenere le scelte scellerate del Management è andata contro lo statuto e si è dissanguata a differenza degli altri soci privati e perlomeno da quanto risulta dai giornali, rispettando in pieno l’autonomia di cui all’art. 7 dello Statuto ma molto poco gli altri dettati del Titolo III e IV;
Premesso che oggi è necessario, anzi indispensabile, agire in maniera determinante e soprattutto rapida per cercare di trovare soluzioni di salvaguardia della Fondazione MPS;
Premesso inoltre che chi guida la Fondazione, fino ad oggi non ha messo in campo atti di responsabilità come le immediate dimissioni dei componenti, tantomeno dimostrato atti di estraneità come quello di costituirsi parte lesa nei confronti di chi ha condotto operazioni scellerate degli ultimi anni ed infine chiedendo il risarcimento danni agli Advisor che nonostante le parcelle milionarie non hanno saputo consigliare la Fondazione e la Banca rispetto all’impedimento degli illeciti e degli errori finanziari di mercato;
PER QUANTO SOPRA
Il Consiglio Provinciale di Siena, invita tutti i nominati della Fondazione, sia quelli di parte pubblica (Sindaco di Siena, Presidente della Provincia, Comuni e Presidente della Regione), sia quelli di parte religiosa (Vescovo) e sia quelli rispondenti alle realtà sociali di Siena Università, Associazioni etc…) di
-          costituirsi parte civile contro chi ha danneggiato la Banca in questi anni;
-          chiedere il risarcimento danni agli Advisor ed ai consulenti che hanno padellato vistosamente le consulenze finanziarie e di mercato per le quali hanno ricevuto milioni di euro;
-          e qualora non si ritenesse opportuno procedere a questi impegni, perlomeno rassegnare le dimissioni dalla Fondazione lasciando agli organi consiliari eletti dal popolo senese ed ai cittadini il compito di indicare le soluzioni per evitare il peggioramento dell’immagine non solo della Banca ma di tutto il territorio senese.

 Siena 15/02/2013                                                                             Il Capogruppo
                                                                                                        Antonio Falcone

giovedì 24 gennaio 2013

O si sta con i lavoratori o si sta con il capitale. Altro che terze vie!

La vicenda MPS conferma il definitivo fallimento della terza via e cioè il connubio pubblico-privato, il cosiddetto ibrido e quindi quella stampella funzionale solo alla copertura della contraddizione storico-sociale del nostro paese degli ultimi 30 anni: “come avrebbero potuto le forze anticapitaliste governare un sistema che fa del profitto non solo l'accumulo ma addirittura si nutre del mercato speculativo degli accumuli”.
Il paradosso continua con queste parate di verginelle che si rincorrono come fossero nell’aia a giocare a nascondiglio o alla ricerca affannosa del futuro colpevole, dimenticando che il vero fallimento del MPS è da cercare nel mancato controllo della banca da parte della Fondazione e quindi della città e della provincia. Troppo facile cercare capri espiatori per la magistratura coprendo il madornale errore storico delle varie bolognine.
Si, proprio la Fondazione, questo strano istituto nella quale sedevano sia maggioranza che opposizione, in una sorta di cerchio che tutto faceva meno che controllare e/o capire cosa accadeva nella piazza distante poche centinaia di metri dal Campo. L’azionista di maggioranza sotto il controllo diretto dei nominati dalla politica e dalle istituzioni non è riuscita nemmeno a salvare se stesso dalla miserevole figuraccia.

Attendiamo i responsi di chi è chiamato ad indagare, è giusto  che paga chi ha eventuali responsabilità dirette, ma come possiamo ignorare che i partiti derivati dal PCI, liberati dal fardello storico e progressista dell’anticapitalismo, hanno completamente fallito nel pensare di ammorbidire il serpente a 5 teste e renderlo meno velenoso. Il sistema finanziario mondiale, europeo e nazionale insegnano come le speculazioni delle tante facce oligarchiche hanno necessità di rigenerarsi ciclicamente accollando sempre sui più deboli la soma delle orge e dei vizi del capitalismo e non ci sono controlli pubblici che reggono.
Ma allora perché continuare a sognare e non ammettere che il capitalismo non si controlla e che la finanza strozza sempre il più debole. Ma allora perché non ammettere che stare in mezzo non serve più a nessuno. Quindi o di qua o di la. O si sta con i lavoratori o si sta con il capitale. Altro che terze vie!