sabato 27 febbraio 2010

Comunicato stampa

Siamo ormai al ridicolo, dopo il fallimento di tutte le iniziative mirate al rilancio di Chianciano, il neo eletto (non si sa da chi) Comitato per Chianciano fa passare per buona anche l’ulteriore vendita delle Terme da parte del Comune di Chianciano. Sono veramente lontani i tempi in cui si occuparono i binari alla Stazione di Chiusi per far ritornare le Terme alla comunità locale o quelli in cui la sola entrata di FISES con il 5% delle quote, fece scandalo in tutta la città termale. Addirittura per terminare i lavori della piscina (ormai miraggio nel deserto) il comune avrà meno del 10% di azioni delle proprietà immobiliari delle Terme. I 2 milioni di euro stanziati dalla Regione Toscana non sono altro che l’ulteriore sottoscrizione da parte di un solo socio (la Regione) dell’aumento di capitale, fra l’altro deliberato tempo fa. Il Comitato per Chianciano nella parata di giovedì 25 febbraio rilancia il centro di eccellenza delle malattie del fegato, già promesso nel 2002 come centro di ricerca, ribadito nel 2004 dall’impegno di Provincia e Regione ed ora in due mesi chiamato prima Centro Diagnostico (dall’attuale candidato alla Presidenza regionale) ed ora Eccellenza (di che cosa?) dal neo comitato per Chianciano. Per non parlare del teatrino infinito del Palacongressi spostato da Mezzo Miglio a Via della Valle fino ad arrivare alle Ribussolaie, con il risultato che sono stati spesi tanti soldi pubblici per progetti, indagini geologici, piani di fattibilità ed altro e di palacongressi nemmeno l’ombra. Per quanto ci riguarda, siamo convinti che Chianciano non ha bisogno di grandi annunci e di promesse (i cittadini sono stufi), occorre lavorare sodo e valorizzare le potenzialità termali, turistiche e ricettive innovando non solo l’accoglienza ma anche e soprattutto la gestione. Sarebbe già una grande cosa avere delle strade senza buche ed un po’ di efficienza nei servizi pubblici. Intanto la stagione 2010 è alle porte e con quale entusiasmo si apre, lo sanno solo le banche.