giovedì 24 gennaio 2013

O si sta con i lavoratori o si sta con il capitale. Altro che terze vie!

La vicenda MPS conferma il definitivo fallimento della terza via e cioè il connubio pubblico-privato, il cosiddetto ibrido e quindi quella stampella funzionale solo alla copertura della contraddizione storico-sociale del nostro paese degli ultimi 30 anni: “come avrebbero potuto le forze anticapitaliste governare un sistema che fa del profitto non solo l'accumulo ma addirittura si nutre del mercato speculativo degli accumuli”.
Il paradosso continua con queste parate di verginelle che si rincorrono come fossero nell’aia a giocare a nascondiglio o alla ricerca affannosa del futuro colpevole, dimenticando che il vero fallimento del MPS è da cercare nel mancato controllo della banca da parte della Fondazione e quindi della città e della provincia. Troppo facile cercare capri espiatori per la magistratura coprendo il madornale errore storico delle varie bolognine.
Si, proprio la Fondazione, questo strano istituto nella quale sedevano sia maggioranza che opposizione, in una sorta di cerchio che tutto faceva meno che controllare e/o capire cosa accadeva nella piazza distante poche centinaia di metri dal Campo. L’azionista di maggioranza sotto il controllo diretto dei nominati dalla politica e dalle istituzioni non è riuscita nemmeno a salvare se stesso dalla miserevole figuraccia.

Attendiamo i responsi di chi è chiamato ad indagare, è giusto  che paga chi ha eventuali responsabilità dirette, ma come possiamo ignorare che i partiti derivati dal PCI, liberati dal fardello storico e progressista dell’anticapitalismo, hanno completamente fallito nel pensare di ammorbidire il serpente a 5 teste e renderlo meno velenoso. Il sistema finanziario mondiale, europeo e nazionale insegnano come le speculazioni delle tante facce oligarchiche hanno necessità di rigenerarsi ciclicamente accollando sempre sui più deboli la soma delle orge e dei vizi del capitalismo e non ci sono controlli pubblici che reggono.
Ma allora perché continuare a sognare e non ammettere che il capitalismo non si controlla e che la finanza strozza sempre il più debole. Ma allora perché non ammettere che stare in mezzo non serve più a nessuno. Quindi o di qua o di la. O si sta con i lavoratori o si sta con il capitale. Altro che terze vie!