lunedì 9 novembre 2009

Il PRC ed il PdCI esprimono preoccupazione e dubbi per le dimissioni dell’Assessore alle attività produttive. Dopo appena sei mesi la Giunta, presentata come una squadra forte ed innovativa, perde proprio la Dott.ssa Bianchi, che doveva significare lo scatto in avanti di una classe dirigente ormai vecchia e satura dal contesto statico e stagnante della crisi della politica ed inefficace rispetto alla deriva economica diventata insopportabile per tutti. Purtroppo, con queste dimissisioni si conferma che il richiamo alla partecipazione ed al ricambio della classe dirigente rimane scritto solo nei programmi elettorali e non viene mai realizzato concretamente. Infatti il 100% dei componenti della Giunta ritorna ad essere rappresentato solo da ex amministratori. Il PRC da “Settembre 2003” denuncia apertamente il progetto scellerato e condiviso dai vertici del Centro-Destra e del Centro-Sinistra basato sulla rinuncia alla elaborazione di un piano industriale con al centro il termalismo come risorsa fondamentale per la ripresa di Chianciano. I partiti che governano e soprattutto il PD non possono far finta di nulla continuando a delegare l’esecutivo sulle responsabilità politiche della città. Auspichiamo, quindi, che si faccia chiarezza al più presto, aprendo un serio e costruttivo confronto con la città e con i suoi abitanti. I Comunisti esprimono contrarietà ad elezioni anticipate, perché aumenterebbero la confusione e l’incertezza e non sarebbe certo il PdL a poter risolvere i problemi del paese, visto il fallimento della lista Guidi e come è finito il paventato bene che gli attuali ministri del Centro-Destra, dovevano fare per Chianciano. E’ urgente che il Consiglio Comunale decreti lo Stato d’emergenza e chieda l’intervento del Governo, della Regione e della Provincia, per un sostegno ai disoccupati, alle famiglie ed alle imprese in difficoltà e si definisca un Piano che metta in stretto collegamento le Terme, l’Assessorato regionale alla Salute e le università toscane che attraverso la ricerca e lo studio dovranno concorrere a definire il rilancio dell’identità termale. Sperando che le dimissioni non siano state stimolate per legittimare una covante “restaurazione” allo scopo di consolidare il mantenimento della situazione esistente e la definitiva rinuncia alla ripresa di Chianciano come stazione termale. Partito della Rifondazione Comunista Partito dei Comunisti Italini Chianciano Terme

Nessun commento:

Posta un commento