domenica 11 settembre 2011

Il capitalismo senza opposizione di classe

Il novecento si è caratterizzato del conflitto "Capitale-Lavoro".
Da una parte le rivoluzioni: Russia, Cina, India, Sud Africa;
dall'altra le guerre imperialiste: Vietnam, Palestina, Nord Africa.
Tutto si è svolto naturalizzando il conflitto fra chi produce e chi mette da parte la ricchezza prodotta, tra chi vive a stenti del proprio lavoro e chi vive agiatamente del lavoro degli altri. Crescita globale o deformazione cellulare?
I furbi, i capaci, i potenti, i paranoici, i prendi, i lecca, i beat, il Parto delle Nuvole Pesanti, i Petrolieri, gli armaioli, i calciatori, i condomini, le zanzariere, i west coast, la Divina Provvidenza, La Mecca, l'Ozono, gli scanna balene, i glocal, la Padania, Yeltsin e papa Voytila, gli Intillimani, Chavez, Fidel Castro e Lula.
Diverse sono le categorie che hanno preso forma da questo scontro, tutte comunque dentro
un confine di civiltà che ha costruito poteri ma anche contro-poteri, che ha costruito privilegi ma anche diritti, che ha costruito lobbie ma anche protezione sociale, che ha costruito imperi ma anche stati e governi. Nel mondo Antico si cominciava ad avere l'illusione del benessere, così si sono anticipati i tempi.
Il 2000 è iniziato nel 1990 e cioè quando le garanzie sono diventati lacci, la giustizia è diventata dogmatismo, l'uguaglianza è diventata ideologia nefanda.
Come ha fatto il capitalismo ha sventrare il conflitto? Come ha fatto ha ridurlo a spettacolo?
Ha cominciato con l'introduzione del bipolarismo, della stabilità, della governabilità.
Ha spostato nella rappresentanza e negli eletti le responsabilità del sistema e nel frattempo ha sostituito l'economia con la finanza. Gli eletti si sono autonominati ed i partiti (laboratorio di crescita e di idee) non sono più serviti.
I potenti per arricchirsi non hanno più dovuto reinvestire il profitto. Gli è bastato trasformare in casinò i titoli azionari e per fare questo prima si sono impadroniti dei servizi attraverso le privatizzazioni e poi hanno costruito il muro della vergogna dentro la separazione dal cervello collettivo! Diabolico ma fantastico! Demenziale ma coinvolgente!
Un mondo senza idee, un mondo del fare, dei governi sorridenti, della politica parlata, dei talk show, dei tecnici della parola. Al posto dei padroni ecco i General Manager, al posto dei caporali ecco i nominati, i direttori dei media, i manovratori del destino.
Brutti tempi! Per fare questo non bastava far cadere il muro ideologico occorreva trasformare l'opposizione di classe in anticorpo del sistema. In Italia il PCI prima e l'ex PCI subito dopo sono diventati funzionali anzi protettori dei poteri che avevano combattuto per mezzo secolo.
I poteri occulti, prima hanno foraggiato il terrorismo e poi l'Unità Nazionale, trovando in quest'operazione la strategia liberista e testando sul campo l'appiattimento dei corpi e degli anti corpi. Insomma prima hanno diffuso il virus e dopo il siero per combatterlo, proprio come nei laboratori farmaceutici che ogni autunno inventano un'influenza e dopo pochi mesi si accaparrano le commesse dei ministeri della salute per gli antidoti.
Anche quel piccolo rimasuglio di opposizione comunista, presto si è trasformava in opposizione radicale e dal sogno del mondo migliore è passata a quello del mondo possibile fino ad arrivare alle poltrone garantite. Così i diritti conquistati sono diventati privilegi dai quali liberarsi in nome della crescita e dello sviluppo, e la responsabilità dei socialisti di Craxi è stata rimpiazzata con l'antiberlusconismo (spauracchio) di Prodi e Bertinotti fino ad arrivare alle manovre per salvare la borsa e la sudditanza alla BCE.
Ora mi chiedo c'è ancora tempo per l'opposizione di classe? Possiamo costruirla ancora noi o dobbiamo aspettare che lo faccia il capitalismo?

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