venerdì 16 settembre 2011

Ordine del Giorno sulla Fondazione MPS

Premesso che
Il dibattito istituzionale che si è aperto sul tema della Fondazione Monte dei Paschi è inserito in un contesto socio economico delicatissimo per il futuro del nostro Paese. La Toscana e Siena non sono immuni dalla tendenza recessiva che sta attraversando tutti i paesi a capitalismo avanzato dell’Europa. Intere aree economiche anche della nostra provincia vivono gli effetti di questa crisi che crea, oltre all’instabilità dei mercati finanziari, disoccupazione.
La disoccupazione e la cassa integrazione che subisco i lavoratori del settore industriale della Val d’Elsa e la crisi che vive Chianciano Terme sono esempi concreti degli effetti devastanti di questa fase. Il Governo ha nascosto per troppo tempo la portata della crisi e le due manovre finanziarie aggravano la situazione colpendo quelle classi più deboli che erano e sono sempre di più in grosse difficoltà. In questo contesto verte il dibattito istituzionale sul futuro della Fondazione MPS.
La Fondazione del Monte dei paschi, purtroppo, si è trovata ad affrontare alcuni passaggi strategici, fra cui, quello più importante, l'aumento di capitale della Banca MPS, aumento di capitale necessario per mantenere l'indipendenza di una banca che ha solide radici nel territorio e che da sempre ha alimentato lo sviluppo economico ed ha contribuito a mantenere alti i livelli qualitativi del sistema di Welfare senese.
I due bandi straordinari, pur insufficienti, hanno confermato l’impegno della Fondazione a percorrere questa strada mantenendo inalterati i compiti a cui è stata destinata dalla sua nascita. In questa situazione così descritta, per i Comunisti senesi, la Fondazione Monte Paschi dovrà mettere in campo tutte le proprie forze per mantenere il controllo della conferitaria mantenendo alto il rigore e l’attenzione sulla stessa e sulla sua ristrutturazione, dando priorità alla riduzione del debito (la conferitaria dovrà fare uno sforzo notevole per mantenere l'impegno preso con il Piano Industriale 2011-2015) e nello stesso tempo continuare a privilegiare gli interventi liberando risorse, consci delle difficoltà attuali, nel sociale attraverso il sostegno al Welfare, allo sviluppo locale e alla cultura cosi da ritornare ad essere punto di riferimento per tutto il territorio.
Ritenuto che
In questo quadro di difficoltà generale causato dalle politiche liberiste che hanno visto nella speculazione finanziaria la determinazione dei destini dei popoli e delle scelte politiche;
Gli errori e l’incapacità politica dei governi che si sono succeduti negli anni 90, l’improvvisazione e l’inadeguatezza dell’attuale governo, la mancanza di autorevolezza della politica e dei partiti ormai deformati rispetto al loro ruolo costituzionale, hanno determinato un quadro economico e sociale che non è riuscito a far fronte agli attacchi speculatori della finanza;
L’esposizione ai mercati azionari dei servizi pubblici (rifiuti, trasporti, approvigionamento idrico, etc…) attraverso la partecipazione azionare di privati e di banche, compreso il MPS, ha indebolito il ruolo delle istituzioni ed ha spostato le decisioni in altri luoghi, dando alla banca un ruolo politico determinante;
Il Gruppo comunista, in questo contesto, ha cercato di riaprire una discussione che mettesse al centro due temi, a nostro avviso prioritari, la gestione dei servizi pubblici (anche alla luce della volontà espressa dai cittadini nel referendum del 12 e 13 giugno) e per il sostegno al reddito di chi non lavora e non percepisce nessun tipo di contribuzione. Purtroppo la nostra iniziativa si è scontrata con un atteggiamento ostile ed incomprensibile da parte della maggioranza e degli altri gruppi politici;
Tuttavia, rimaniamo convinti che se non si apre una discussione su questi temi, crediamo sarà difficile dare delle indicazioni autorevoli e legati all’effettivo bisogno dei nostri territori e soprattutto delle debolezze presenti che cominciano ad essere tante;
In questo quadro, dove purtroppo nemmeno la ricapitalizzazione resasi necessaria, non solo per la crisi finanziaria generale ma anche per scelte sbagliate interne, sembra essere insufficiente,
riteniamo che
sia insufficiente proporre delle linee vaghe come hanno fatto il PD ed il PDL insieme in Consiglio Comunale e si apprestano a fare anche in questo contesto;
sia inutile fare un elenco della spesa, viste le magre possibilità di erogare utili alla città ed al territorio;
non ha nessun valore risparmiare quando sono finiti i soldi.
Pertanto invitiamo il consiglio provinciale a deliberare che
si avvii all’interno della Fondazione un cambio di rotta che abbandoni le esternalizzazioni, valorizzi le risorse e le competenze interne;
si mantenga alta e rigorosa l’attenzione verso la Banca e soprattutto verso le partecipate attraverso la valorizzazione delle competenze e delle professionalità nelle scelte delle rappresentanze;
si mantenga un rapporto aperto con il Consiglio Comunale e con quello provinciale, in modo che eventuali risorse disponibili siano veramente destinate a settori decisivi e strategici per la protezione sociale e per lo sviluppo, considerando anche i continui cambiamenti dei quali spesso neanche la politica riesce a coglierne gli effetti con la dovuta tempestività;
si dia priorità al sostegno di chi non percepisce nessun tipo di indennità.
Antonio Falcone
Voti favorevoli: 1 (PRC-PDCI)
Voti contrari: 7 (PDL e Mauro Bieanchi (PD))
Astenuti: 11 (PD)
Non hanno partecipato al voto: 2 (IdV e Sinistra e Libertà)

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