martedì 27 novembre 2012

Ciao Fraccero

Ciao Fraccero, ti voglio ricordare così, con una tua poesia dove non avevi previsto che i capi bastioni di Rifondazione non avrebbero retto e si sarebbero adagiati ai colori Arcobaleni, Arancioni e così via, dimenticando quella cosa che tu hai sempre cercato di costruire, il Progetto Comunista che aveva fondato Rifondazione, quell'idea, quel movimento che dalla polvere aveva ripreso quello straccio rosso, buttato dai "miglioristi" e lo aveva alzato per la speranza dei deboli. Oggi siamo ancora di meno, ma il tuo rigore e la tua grande forza comunista rimane con noi e per questo continueremo a portare quello straccio rosso, alto, con orgoglio e con amore. Hasta siempre compagno Fraccero!

sabato 24 novembre 2012

Bilancio 2011


Bilancio Gruppo Rifondazione-Comunisti Italiani Consiglio Provinciale di Siena anno 2011

MOTIVAZIONE
QUANTITA’
ENTRATA
USCITA
NOTE
 
 
 
 
 
ORE DI PRESENZE A CONSIGLIO
111
 
 
 
ORE DI PRESENZA A COMMISSIONI
446
 
 
 
ORE DI PRESENZE LAVORI DI GRUPPO
175
 
 
 
ORE TOTALI DI ASSENZA DAL LAVORO
732
 
7.320,00
(c.o. p.i 25€)
GETTONI DI PRESENZA
 
5.433,62
 
 
INCIDENZA SU IRPEF
 
 
(10%) 732,00
 
SPESE TELEFONICHE
 
 
150,00
RICARICHE
SPESE INIZIATIVE POLITICHE DI PARTITO
E DI GRUPPO (VITTO E VIAGGI)
 
 
1.500,00
 
CONTRIBUTI
 
 
500,00
PRC
TOTALI
 
5.433,62
10.202,00
-4.768,38

 

lunedì 17 settembre 2012

Revisione della spesa e diritti acquisiti


OGGETTO: OdG “Revisione della spesa e diritti acquisiti”.

Premesso che:
la spesa pubblica italiana ammonta a circa 800 miliardi di euro all’anno, di cui gran parte di questa somma se ne va in stipendi e pensioni ed una parte importante è assorbita anche da sprechi di diversa natura e differente livello;

la ricchezza dei cittadini ammonta a circa 8.600 miliardi di euro e quindi fortemente superiore sia alla spesa pubblica che al debito pubblico;

se ci fermiamo e non produciamo più ricchezza ci resta un’autonomia di spesa pubblica di oltre 10 anni;

se consideriamo, quanto, ognuno di noi, a netto delle ingiustizie sociali, riceve in termini di servizi dallo stato e dagli enti locali, il rapporto è fortemente sbilanciato, per cui la spesa pubblica andrebbe aumentata invece che diminuita.

Considerato che:
l’indebitamento pubblico è a favore dei privati e quindi di soggetti (banche, istituti finanziari etc..) che oltre ad usufruire dei servizi pubblici, fanno attività speculativa con la ricchezza degli italiani trasformata in titoli esposti anche sul piano internazionale;

l’attività speculativa è l’indebitamento sono un terreno di gioco delle classi ricche e dei poteri finanziari di questo paese, anche perché per le piccole aziende e per i cittadini in difficoltà l’accesso al credito è quasi vietato.

considerato inoltre:
che il management sia pubblico che privato, fra l’altro ultra pagato anche in termini di rispetto della dignità delle persone, perché spesso la forbice fra lo stipendio di un operaio o una badante e quello di un manager supera il rapporto 1 a 1000;

che i risultati di questo management, sia in termini di produzione di servizi che di risparmio per quanto riguarda il pubblico e sia in termini di produzione di ricchezza e di miglioramento delle aziende, per quanto riguarda il privato, negli ultimi 20 anni sono stati decisamente negativi;

preso atto che:
l’aumento della benzina è stato di oltre 50 centesimi, in poco più di 12 mesi, inoltre, le tasse e l’aumento indiscriminato dei prelievi, che insieme   all’allungamento dell’età pensionabile, hanno leso i diritti acquisiti delle persone, che si sono viste interrotti o perlomeno modificati tutti i progetti di vita e per alcuni anche dopo aver maturato 40 anni di attività lavorativa;

ulteriori tagli ed aumenti e/o accorpamenti istituzionali e soppressioni di distaccamenti territoriali, come nel caso dei tribunali minori (fra l’altro decreto firmato dal ministro Nitto Palma su ordine di Berlusconi e come favore all’Associazione Nazionale Magistrati), graverebbero in maniera forte, soprattutto per gli allungamenti dei tragitti e quindi del costo della mobilità (costo del carburante insopportabile e disservizi di treni e pullman pendolari ormai arrivati all’inverosimile). Siamo arrivati al punto di dover interrompere la possibilità di far fronte agli impegni lavorativi, perché andare al lavoro è diventato più costoso che stare a casa, con l’immaginabile caos che né potrebbe derivare, oltre, naturalmente alla debacle del sistema dei diritti ed in primis di quelli dei più deboli.
 
il Consiglio provinciale di Siena chiede al governo, alle regioni ed al Parlamento di:
-      interrompere tutti gli atti che stanno peggiorando le condizioni di vita dei cittadini e la qualità dei servizi erogati;
-      interrompere le operazioni di revisione della spesa pubblica e dei tagli indiscriminat
-      di tassare dell’80% il reddito netto di ogni persone fisica eccedente i 40.000,00 euro l’anno o il corrispondente mensile sia esso da dipendente, consulente e/o qualsiasi forma di rapporto con gli enti pubblici quali RAI, ENTI STATALI, REGIONI, PROVINCE, COMUNI, AZIENDE MUNICIPALIZZATE, PARTECIPATE ETC…;
-      di tassare del 78% il reddito netto di ogni persone fisica eccedente i 40.000,00 euro l’anno o il corrispondente mensile sia essa dipendente, consulente o aventi rapporto con qualsiasi azienda, società sportiva e istituto privato che lavori, dimori e/o comunque ha riferimenti sul territorio italiano;
-      di tassare del 75% il reddito netto di ogni persone fisica eccedente i 40.000,00 euro l’anno o il corrispondente mensile proveniente da pensione derivante da qualsiasi istituto di previdenza o assicurazione pubblica o privata, erogata e/o percepita sul territorio italiano;
-      mettere in atto un piano triennale di recupero della spesa e di eliminazione degli sprechi concertato fra tutti i soggetti pubblici rappresentati da eletti del popolo;
-      sostenere e fortificare tutti gli strumenti atti al recupero dell’evasione fiscale ed alla lotta contro il trasferimento di ricchezza oltre i confini del territorio nazionale;
-      concertare insieme agli altri stati membri dell’Europa strumenti che tutelano i diritti del lavoro e della sicurezza, oltre che di marchi che garantiscono la qualità dei prodotti che entrano a concorrere commercialmente sul territorio dello Stato e degli Stati dell’Unione;
-      costituire fondi di solidarietà in tutti gli Enti, esclusi dal patto di stabilità ed aperti al contributo di tutti i cittadini e finalizzati al sostegno immediato delle persone impossibilitate a garantirsi con il proprio reddito il minimo vitale indispensabile.

giovedì 6 settembre 2012

Afa e voglia di votare


La polemica che sta ravvivando gli ultimi giorni dell’afa contrastata fra la il divino e la commedia greca è sicuramente quella sulla necessità di andare a votare al più presto per eleggere un Sindaco dei cittadini nella Città del Palio e sostenuta fino ad oggi, pare, solo dal PD. Del resto sia l’abbandono del Consiglio Provinciale da parte della maggioranza (fatto forse mai accaduto fino ad ora) e sia i lavoratori che sono in lotta e senza stipendio e le ditte che non riscuotono le fatture perché la Provincia ed i comuni hanno bloccato i pagamenti, perché da una parte c’è il Patto di Stabilità e dall’altra i bilanci condizionati dalle mancate erogazione della Fondazione e quindi senza margini di manovra, così come il futuro assetto istituzionale della regione, non meritano né discussioni, né forum e tantomeno tavole rotonde. Sono bazzecole diceva il Principe. E poi queste cose non fanno notizie o forse e meglio tenerle nascoste, altrimenti si spariglierebbe troppo.

Generalmente le elezioni s’invocano quando il popolo ha bisogno di essere rappresentato e tutelato nei confronti del potere, ma non mi pare che le cose stiano proprio così. Personalmente, non amo i commissari e figuriamoci quelli straordinari, ma quando la politica occupa il potere e lo gestisce attraverso le nomine ed occupa le poltrone delle aziende con ex sindaci, ex presidenti, ex assessori e spesso questi, invece di mettersi al servizio del popolo diventano lo specchio della finanza, dei titoli e delle manovre, rimangono due sole alternative: il governo del popolo o i commissari. Siccome il primo contrasterebbe con le logge e con la massoneria, perché troppo pericoloso e comunista, rimane l’unica scelta possibile: i Commissari, augurandoci che non tradiscano i valori costituzionali.

A proposito di Costituzione, se ci fossero i partiti, quelli veri, quelli della rappresentanza dei cittadini e non delle lobbie, si potrebbe anche votare, ma in questo modo, con questa legge elettorale ed in queste condizioni si favorirebbero solo le manovre di palazzo e l’occupazione di poltrone prive di significato e di autorevolezza.

Quindi prima di andare a votare bisognerebbe preoccuparsi di rifare una classe politica, magari ripartendo dal secchio e dalla colla e non da “quello porta voti”, non serve una classe dirigente votata perché è sostenuta dalla stampa e perché conosce gli intrighi del palazzo, serve una classe politica che rappresenti il popolo, che non abbia  paura del palazzo e soprattutto che abbia in se rispetto, tensione ideale, coerenza, rigore, onestà e passione ed infine se non si scrive sui programmi che occorre togliere il diritto acquisito ai privilegi a chi/che serve andare a votare.

 

Antonio Falcone

venerdì 31 agosto 2012

Floramiata: i lavoratori sono l'unico soggetto capace di commissariare l'azienda!



 


Questo l’emendamento proposto oggi da Rifondazione Comunista in Consiglio Provinciale e respinto dal PD, PDL, SEL, UDC e IDV che hanno votato un documento unitario che impegna la solita giunta a stare vicino ai lavoratori:

-        Preso atto del fallimento della politica, del sindacato e delle istituzioni che in questi anni hanno permesso la distruzione di un’azienda importante per il territorio, infatti nonostante gli aiuti ed i sostegni, il privato non ha mantenuto le garanzie richieste e cioè: occupazione e solidità aziendale;

-        Preso atto che gli unici che hanno dimostrato responsabilità ed attaccamento all’azienda, sono stati i lavoratori.

Il Consiglio Provinciale impegna la Giunta a mettersi a servizio dei lavoratori, unico soggetto idoneo al commissariamento dell’azienda, per sostenere forme di autogestione o comunque forme gestionale da loro indicate.

Incredibile, a Siena la maggioranza del Consiglio Provinciale abbandona l'aula!

Atto irresponsabile del PD e delle forze che lo sostengono nella maggioranza del Consiglio Provinciale di Siena. Al momento della discussione dell'ottavo punto all'OdG del consiglio di oggi e che riguardava La Fondazione del Monte dei Paschi di Siena, hanno abbandanato l'aula facendo mancare il numero legale. La cosa più irresponsabile sono state le motivazioni per la quale hanno compiuto un gesto così deplorevole: "il credito di 43 milioni di euro della Provincia nei confronti della Fondazione e la paventata riduzione delle azioni detenuti dalla Fondazione che rappresenta Provincia e Comune", non erano argomenti sufficienti da meritare una discussione in Consiglio Provinciale, soprattutto quanto queste cose non erano inserite in un documento congiunto delle forze di opposizione. Che a Siena il potere vacillava, lo avevano capito in tanti, ma che l'arroganza e l'autosufficienza arrivava a questo punto non era certo scontato.

giovedì 5 luglio 2012


Siena, 12 luglio 2012

Interrogazione n. 3/2012



        Al Presidente della Provincia di Siena

        Al Presidente del Consiglio Provinciale

Oggetto: Interrogazione consiliare a risposta orale e scritta inerente i contributi della Fondazione MPS.

Premesso

che la questione in oggetto ha un’importanza primaria sull’attività della nostra Provincia, che e così determinante fino al punto che è stata la causa, almeno per quanto appreso dalla stampa, delle dimissioni del Sindaco di Siena e quindi del conseguente commissariamento della Città capoluogo.

Vista

La delibera della GP del 5 giugno 2012 n. 139 nella quale si evidenziano i crediti esigibili e rendicontati alla Fondazione MPS e tenuto conto che nella stessa si parla di Euro 8.095.397,97 rendicontati al 31 maggio scorso, di cui 2.768.867,93 sospesi per mancanza di documentazione e 5.325.530,04 rendicontati senza riscontro. Inoltre nella stessa delibera si parla di ulteriori rendicontazioni pari a 6.982.431,77 e di 6.517.088,39 che matureranno entro il 31/12/2012.

Il sottoscritto chiede di sapere:

1)    a quanto ammonta effettivamente il credito nei confronti della Fondazione MPS?

2)    quali sono i documenti mancanti che hanno causato il blocco di 2.769.867,93 euro?

3)    quanti di questi 21.594.918,13 di euro di credito sono stati anticipati dalla Provincia e quanti sono oggetto di fatture da saldare alle aziende che hanno già prestato opere e servizi in progetti realizzati o in fase di realizzazione?

4)    quali effetti ci saranno sul tessuto economico provinciale, qualora la Fondazione non dovesse essere in grado di far fronte a questi impegni?

Il Capogruppo della Lista Rifondazione - Comunisti Italiani

Antonio Falcone

venerdì 8 giugno 2012

Lega e PRC


Ieri il Consiglio Provinciale ha discusso della situazione determinata con la crisi della Banca MPS e dalla Fondazione, nonchè delle ripercussioni che avrà sull'economia dell'intero territorio e sui bilanci della città e della provincia. Il primo caduto è il Bilancio del comune, da anni taraccato con gli utili del MPS ed oggi, mancando questi, non più sostenibile e necessariamente da alleggerire. Scontro fra i poteri, nessuno vuole rinunciare ai privilegi fin qui maturati, alla fine ecco le dimissioni del Sindaco. A pensarci bene, si tratta di un film già visto, almeno a livello nazionale con il commissario della BCE Mario Monti. Forse a Siena dopo Profumo manderanno Passera.

Titoli taroccati, piani industriali gonfiati e sconfinamenti mostruosi con i privilegi della casta e di parenti e amici. Insomma quando le cose vanno bene, tutti a sguazzare nelle danze del Dio denaro, quando vanno male a pagare sempre i deboli. Ieri ho apprezzato l'autocritica e l'assunzione di responsabilità che hanno guidato la relazione del Presidente Bezzini, molto meno quella che hanno poi concretamente assunto come impegno in aula. Come al solito, dopo aver assistito alla farsa tra PD e PdL che ormai sembrano i mugnai che difendono le briciole della farina che il governo dei banchieri e dei moribondi della politica italiana (il più giovane ha 70 anni) gli lasciano cadere piano piano, ci siamo trovati di fronte ad un documento della Lega che faceva una ricostruzione puntauale ma che nel deliberato occorreva rendere meno timido e più incisivo, così ho proposto un emendamento.  La cosa ha fatto stizzire la Segretaria del PD Elisa Meloni, fino ad allora silenziosa e pensierosa,  si stupiva perchè votavo insieme alla Lega, mentre Lei, dallo stupore, non si è accorta che sono anni che vota con la destra non solo a livello nazionale ma anche a Siena e lo ha fatto anche con quelle Linee guida della Fondazione MPS che meno di un anno fa, mentre criticavano il mio voto contrario, promettevano che avrebbero risolto i problemi del Monte e della Fondazione. Per dovere di cronaca mi pare giusto non solo per gli elettori che mi hanno votato ma anche per tutti i senesi riportare la sintesi del deliberato del documenton (quello integrale è agli atti della Provincia):

"Considerato i dati economici peggiorati e le scelte sbagliate", fra l'altro guidate da Advisor e da ESPERTI CHE HANNO PRESO UN SACCO DI QUATTRINI, "si chiede al Presidente della Provincia di adoperarsi affinchè, visti i risultati raggiunti, si dimetta perlomeno la Deputazione Amministratrice della Fondazione, inoltre di fare un atto di coraggio chiedendo ai propri nominati di rendere pubblicamente noti i compensi in nome della trasparenza amministrativa". Così come facciamo tutti i consiglieri e gli amministratori provinciali, fra l'altro. "Di farsi portavoce a tutti i livelli per prevedere un abbassamento dei compensi dei nominati del CDA della Fondazione MPS. Di farsi promotore di un documento nel quale si traccino le linee guida per effettuare nomine con criteri che favoriscono la partecipazione dei consigli e delle comunità che rappresentano, al fine di valorizzare capacità, professionalità di indiscusso valore nei vari ambiti ai quali si richiede la nomina, negli enti partecipati dalla Provincia ed uno stretto collegamento con la realtà senese”.

Ora alla luce del fatto che lo stesso Presidente nella relazione iniziale, aveva detto che la politica dovrà fare un passo indietro dalla gestione ed uno in avanti negli indirizzi, questo documento mi sembra anche debole visto il commissariamento del Comune e che i nominati dal Sindaco dimissionario, hanno perso la funzione di rappresentanza.

Se a tutto questo aggiungiamo che tanti cittadini senesi sono senza lavoro e tanti lo saranno anche per responsabilità di questi signori e che viviamo in un momento dove i nostri figli prima di essere assunti devono firmare la lettera di licenziamento in bianco, chiedere queste cose è il minimo che dovrebbe fare una sana istituzione. Eppure alla fine solo Lega e PRC, con una timida astensione dell’IdV, hanno fatto sua questa richiesta. Bravi, ancora una volta ha vinto la buona politica!

Antonio Falcone
Consigliere provinciale

martedì 5 giugno 2012

A siena oggi molti sono contenti, il Sindaco si è dimesso, dovrei esserlo anch'io; ricordo quando Ceccuzzi nel 2004 disse, da Segretario dei DS, che Rifondazione Comunista non era matura per esprimere un Sindaco in provincia di Siena e quindi nemmeno a Chianciano. Piccola soddisfazione personale? No! Credo che la sconfitta di Ceccuzzi non corrisponde alla vittoria di un progetto alternativo, alla vittoria di un modo partecipato e condiviso della gestione pubblica. Purtroppo è solo una resa di conti nel palazzo fra i suoi dimoranti. Quindi non riporterà i rifiuti alla gestione pubblica, i trasporti alla gestione pubblica, la sanità alla gestione pubblica, l'acqua alla gestione pubblica. Non rimetterà i consigli al centro della vita istituzionale. Proprio no. Non adeguerà gli stipendi dei politici, dei dirigenti, dei calciatori, dei manager a quelli dei metalmeccanici, degli elettricisti, dei falegnami, delle badanti, dei precari e nemmeno le superpensioni a quelle sociali. Quello che traspare dalla vicenda è che sono venuti a galla gli errori decennali di una politica ibrida e mal concepita che da una parte inseguiva il sogno liberista e dall'altra teneva buoni i nostalgici, quelli definiti, anche un pò impropriamente, "dello zoccolo duro".  Inoltre manca, perfino, l'analisi socio-economica di una fase, quella post anni '90 che ha generato kappe sinusoidali come il MPS non solo a Siena ma in molte zone d'Italia e d'Europa ed ha messo nella morsa del mercato una grande specificità italiana e toscana, come quella dei borghi, dei comuni, delle province e quindi la comunità, cioè quel contado che spesso è stato trattato come un laccino che impediva l'espansione, le strade larghe, i supermercati grandi, gli outlet che riproducono i centri storici anche al mondo dell'I POD. Sembra che il destino del MPS non è legato ai cittadini ed alle imprese, per la sua onnipresenza nel tessuto socio-economico, ma per la perdita dei privilegi dei quali "tanti" hanno beneficiato fino ad oggi. Addirittura nei commenti di piazza più che far trasparire i problemi legati al bilancio post MPS-ONNIVORO del comune di Siena, il vero oggetto del contendere, alla fine, era il solito rapporto fra nomine e nominati, determine e determinati. Il Commissariamento di Siena sarà simile al commissariamento dello stivale, la differenza sta nel fatto che Monti è sostenuto dalla BCE, dalla Banca d'Italia e dai loro rappresentanti in Parlamento e quello che verrà a Siena sarà sostenuto da Monti e Co....., nel frattempo sia i finti politici ed i finti tecnici di Roma che quelli di Siena, faranno finta di decidere, anzi, diciamola tutta, obbediranno ciecamente al mercato azionario, alle banche, ai poteri forti.
In sostanza continueranno a consegnare il destino delle comunità agli andamenti dei titoli.
Questo  era ed è il nostro problema, ma di questo, purtroppo, nel Consiglio Comunale di ieri a Siena non si è discusso e  di questo non si discuterà nel Consiglio provinciale di domani e non lo si farà in tante altre parti. E questo non ci può fare contenti.  Domani i poteri forti, quelli occulti, quelli che stanno sempre dietro i tavoli, continueranno indisturbati la loro corsa verso la crisi, verso il fallimento del capitalismo e dell'anticapitalismo! Quindi non si tratta della vittoria di un nuovo modo di fare politica, di cui c'è tanto bisogno!
Antonio Falcone

sabato 19 maggio 2012

Vergogna!


Uno Stato che non sa tutelare il suo popolo e non riesce ad applicare nessuno dei suoi articoli costituzionali non ha solo qualcosa che non funziona (come ha affermato quel ragazzo al TG2) probabilmente è marcio fino alle radici e non ci sono più antibiotici che potranno fare effetto, occorre armarci di cultura, di giustizia, di uguaglianza, di pace e di libertà e combattere in ogni luogo per applicare la Costituzione che racchiude in se valori e principi che l’avidità, l’egoismo e l’individualismo moderno non comprendono, altrimenti li avremmo applicati da un pezzo…………….!


"La mafia ha più paura della scuola che dei giudici perché prospera sull'ignoranza della gente e sui bisogni delle famiglie (Antonino Caponnetto)

BRINDISI - FERRERO (PRC -FDS): «CONTRO LA BARBARIE, INVITIAMO ALLA MOBILITAZIONE POPOLARE»

«Contro la barbarie del terrorismo che vuole spaventare invitiamo alla mobilitazione popolare. Se gli assassini che mettono le bombe e uccidono ragazze inermi vogliono seminare il terrore, spaventare, spingere la gente a chiudersi in casa, noi dobbiamo reagire, manifestare e discutere collettivamente. Invitiamo le organizzazioni democratiche, i sindacati, i sindaci democratici a indire manifestazioni e assemblee pubbliche in tutti i comuni d'Italia. I terroristi hanno come obiettivo il popolo, il popolo deve ritrovarsi».