martedì 5 giugno 2012

A siena oggi molti sono contenti, il Sindaco si è dimesso, dovrei esserlo anch'io; ricordo quando Ceccuzzi nel 2004 disse, da Segretario dei DS, che Rifondazione Comunista non era matura per esprimere un Sindaco in provincia di Siena e quindi nemmeno a Chianciano. Piccola soddisfazione personale? No! Credo che la sconfitta di Ceccuzzi non corrisponde alla vittoria di un progetto alternativo, alla vittoria di un modo partecipato e condiviso della gestione pubblica. Purtroppo è solo una resa di conti nel palazzo fra i suoi dimoranti. Quindi non riporterà i rifiuti alla gestione pubblica, i trasporti alla gestione pubblica, la sanità alla gestione pubblica, l'acqua alla gestione pubblica. Non rimetterà i consigli al centro della vita istituzionale. Proprio no. Non adeguerà gli stipendi dei politici, dei dirigenti, dei calciatori, dei manager a quelli dei metalmeccanici, degli elettricisti, dei falegnami, delle badanti, dei precari e nemmeno le superpensioni a quelle sociali. Quello che traspare dalla vicenda è che sono venuti a galla gli errori decennali di una politica ibrida e mal concepita che da una parte inseguiva il sogno liberista e dall'altra teneva buoni i nostalgici, quelli definiti, anche un pò impropriamente, "dello zoccolo duro".  Inoltre manca, perfino, l'analisi socio-economica di una fase, quella post anni '90 che ha generato kappe sinusoidali come il MPS non solo a Siena ma in molte zone d'Italia e d'Europa ed ha messo nella morsa del mercato una grande specificità italiana e toscana, come quella dei borghi, dei comuni, delle province e quindi la comunità, cioè quel contado che spesso è stato trattato come un laccino che impediva l'espansione, le strade larghe, i supermercati grandi, gli outlet che riproducono i centri storici anche al mondo dell'I POD. Sembra che il destino del MPS non è legato ai cittadini ed alle imprese, per la sua onnipresenza nel tessuto socio-economico, ma per la perdita dei privilegi dei quali "tanti" hanno beneficiato fino ad oggi. Addirittura nei commenti di piazza più che far trasparire i problemi legati al bilancio post MPS-ONNIVORO del comune di Siena, il vero oggetto del contendere, alla fine, era il solito rapporto fra nomine e nominati, determine e determinati. Il Commissariamento di Siena sarà simile al commissariamento dello stivale, la differenza sta nel fatto che Monti è sostenuto dalla BCE, dalla Banca d'Italia e dai loro rappresentanti in Parlamento e quello che verrà a Siena sarà sostenuto da Monti e Co....., nel frattempo sia i finti politici ed i finti tecnici di Roma che quelli di Siena, faranno finta di decidere, anzi, diciamola tutta, obbediranno ciecamente al mercato azionario, alle banche, ai poteri forti.
In sostanza continueranno a consegnare il destino delle comunità agli andamenti dei titoli.
Questo  era ed è il nostro problema, ma di questo, purtroppo, nel Consiglio Comunale di ieri a Siena non si è discusso e  di questo non si discuterà nel Consiglio provinciale di domani e non lo si farà in tante altre parti. E questo non ci può fare contenti.  Domani i poteri forti, quelli occulti, quelli che stanno sempre dietro i tavoli, continueranno indisturbati la loro corsa verso la crisi, verso il fallimento del capitalismo e dell'anticapitalismo! Quindi non si tratta della vittoria di un nuovo modo di fare politica, di cui c'è tanto bisogno!
Antonio Falcone

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