martedì 14 febbraio 2012

I COSTI DELLA POLITICA. CONTI ALLA MANO

"Troppo facile rinunciare alle briciole tenendo ben stretto il malloppo"


SIENA. Trincerandosi dietro alla moda dell’antipolitica ed alla spettacolarizzazione degli anti privilegi si taglia la rappresentaza elettiva dei comuni e delle provincie. Sembra che i Ministeri, il Parlamento e le regioni siano covi di onesti proletari! Troppo facile rinunciare alle briciole tenendo ben stretto il malloppo. 
Tagliare i costi della politica riducendo i consiglieri comunali ed eliminando quelli provinciali (solo quelli eletti dai cittadini, però), farà guadagnare tanto ai nostri bravi professori! Ma cosa succederà all’Italia ed agli italiani? In occasione della nevicata, la Provincia di Siena è stata pronta a pulire le strade, attivando tutti gli strumenti per fronteggiare emergenze e difficoltà, ha dato una grossa mano ai comuni piccoli, si è preoccupata dei borghi e delle famiglie isolate. Cosa succederà quando non ci sarà più? Coordineranno tutto da Firenze? Telefoneremo tutti a Palazzo Vecchio e a Via Cavour o direttamente al Campidoglio ed a Palazzo Chigi? Chi si accorgerà dei borghi e delle periferie?
La verità è che con il binomio dell’antipolitica: “troppi e troppo pagati”, si vuole delegittimare le assemblee democraticamente elette, altrimenti non si comprende come mai non si riducono gli stipendi di chi supera 10.000 euro al mese e si riducono le spese di enti, agenzie e tanti carrozzoni che fanno capo ai ministeri.
Stato e Regioni costano 487 miliardi di euro l’anno (59%), province e comuni 83 (10%), le province da sole, 11 miliardi (1,3 %). I costi della politica nelle 20 regioni sono di 844 milioni l’anno (2,5%), quelli degli 8000 comuni, 591 (0,8%), i costi degli amministratori di 106 provincie sono di 94,7 milioni l’anno (0,8%). I costi del solo Parlamento (Camera e Senato) sono 459 milioni l’anno.
Non ho messo i costi dei Ministeri, meglio non conoscerli, basta sapere che hanno ridotto la spesa pubblica degli Enti Locali di oltre il 30%, mentre quella dei Ministeri è aumentata del 13%. Si tagliano le briciole sperando di far contento il popolo, così starà buono e zitto e lor signori continuano a sguazzare nei privilegi! Talk Show e spettacoli mediatici si sono già adagiati al nuovo ordine costituito (NOC). Dal canto suo la Regione Toscana istituisce le Unione Comunali che esautorano i comuni dalle decisioni e quando un cittadino si rivolgerà al Sindaco, questi potrà dire tranquillamente “non mi compete”. In Valdichiana funzionano talmente bene che, nel silenzio assordante di tutti, si sono dimessi Presidente e Giunta in un colpo solo. Inoltre accentrando la gestione dell’acqua e dei pulman sarà più attenta ai versamenti dei tubi ed alla velocità di crociera.
Cari signori, un conto è colpire i costi impropri della politica – impegno che deve essere perseguito seriamente – altro conto è attaccare il sistema democratico togliendo al cittadino la possibilità di scegliere da chi e come farsi rappresentare. Non vorrei che si volesse sostituire la Provincia con la Prefettura ed i Comuni con il Podestà per riportare l’Italia ad esperienze tragiche della nostra storia.
Tagliare i costi impropri della politica eliminando gli sprechi, migliorando ed incrementando il lavoro dei Consigli, è giusto, ma mascherarsi dietro il falso mito dei “privilegi” per cancellare le assemblee elettive è vergognoso. Comprendo che il compito di un Governo della finanza sia quello di tenere a bada il popolo e renderlo innocuo e funzionale agli andamenti della borsa. Capire come sia possibile che una Regione governata da forze democratiche, addirittura da quelle che si richiamano alla Sinistra storica, mi riesce proprio difficile! Come si fa ad essere daccordo che la politica possa esser fatta solo dai ricchi? Come si può assistere in silenzio alla demolizione della Costituzione?

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