giovedì 8 ottobre 2009

Crisi in Provincia

La crisi congenita del sistema capitalistico basato sul dominio della finanza e sulla mercificazione dei servizi sta creando grossi squilibri. Negli anni 90 ingenti risorse si sono spostati dal lavoro al profitto, dalle famiglie alla finanza, determinando un divario sempre più netto fra ricchi e poveri. Anche la provincia di Siena risente di questi squilibri. Nel 2008 hanno chiuso 2.192 aziende con un saldo passivo di 272; Nel primo trimestre 2009 le attività cessate sono 807 ed il saldo passivo è di 216 Sono tutte aziende con meno di 15 dipendenti dove i lavoratori non hanno ammortizzatori sociali Inoltre ci sono ad oggi oltre 1500 cassa integrati (di aziende con oltre 15 dipendenti). I numeri sono destinati ad aumentare perchè le crisi della cristalleria, del caravan, dell'edilizia e del turismo (-6% di presenze) sommate a crisi strutturali come il termalismo ed in primo luogo Chianciano avranno un riflesso diretto su un indotto vastissimo. Il dramma sta nel fatto che non si conosce cosa succederà in futuro? Quanto durerà la crisi? Quali riflessi avrà nelle famiglie che stanno spendeno tutti i risparmi? Cosa possono fare le istituzioni territoriali? Cosa propongono i comunisti della provincia di Siena? Il Consiglio provinciale del 12 ottobre sarà un primo momento di confronto istituzionale dove si aprirà un confronto con i sindacati, i lavoratori, le associazioni di categoria, con i comuni e con le istituzioni. Esprimi le tue considerazioni e le tue proposte!

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